IL PORTO DI SCILLA: CHI FINI FICIURU I SORDI

Questione porto: ne parliamo, questo è vero, con un po’ di ritardo, ma il ritardo si giustifica con l’attesa di una risposta che, a tutt’oggi, non è ancora arrivata.

A rispondere avrebbe dovuto essere il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e le domande -evidentemente imbarazzanti, per non dire forse scomode- le ha poste con precisione l’On. Maria Grazia Laganà in una circostanziata interrogazione datata 12 Novembre 2009 che, dopo tanto tempo, hanno risvegliato l’attenzione verso il porto di Scilla e il progetto relativo al prolungamento del molo per circa 150 mt., cosa che, se realizzata, permetterebbe di disporre di una protezioner adeguata per l’intero quartiere di Chianalea, tanto ammirato dai turisti.

In questa sede non ripercorriamo l’annosa vicenda, ma invitiamo chi non l’avesse già fatto a leggere quanto scritto dall’On. Fortugno cliccando qui.

E’ passato quasi un mese e, come detto, non si è avuta risposta. Tutti ne hanno parlato, si scopre che il completamento del progetto e la realizzazione dell’opera sono stati bloccati -a quanto riferisce l’On. Laganà- dal taglio dei fondi.

Nessuno però si è chiesto: chi malanova i fini ficiuru ‘sti sordi?

Con un po’ di pacenzia, scaternando qua e là in quel puzzu senza fundu ch’è internet, crediamo di averlo scoperto.

Come scritto dall’On. Laganà, il nome di Scilla compariva nel piano triennale delle opere pubbliche 2008/2010 originale: eccolo [vedi pag. 2, programma n° 19].

Il finanziamento di € 10.300.000,00 è stato confermato per l’anno 2010 anche dopo la 1^ variazione allo stesso programma triennale, attuata con il D.M. n° 163 del 9.3.2009 [vedi Scheda 2 -prima scheda del file excel, programma n° 19, riga 25].

Faccio notare che per il solo 2010, per Calabria e Sicilia erano previsti poco meno di 39 milioni di euro, dei quali praticamente più di 1/4 dovevano essere spesi per il porto di Scilla. Quale (strano) onore!

Troppo bello per essere vero. Infatti, non lo è.

Secondo quanto riportato nello

stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per l’anno finanziario 2009 (Tabella 10) tratto dalle schede del servizio studi ambiente della camera dei deputati

per le infrastrutture portuali e aeroportuali, dal 2009 al 2011, i soldini disponibili passano da 336,7 a 275,6 milioni di euro (-18%). A diminuire sono i soldi programmati anche per sistemi stradali, ferroviari, idrici, sicurezza e vigilanza ed edilizia statale. L’unica voce ad avere più disponibilità finanziaria nell’arco del triennio indovinate un po’ qual’ è? Le opere strategiche (+ 28%): vale a dire tutte quelle previste in quell’obbrobio che è la Legge Obiettivo, per intenderci, quella con cui è finanziato, tra l’altro, l’ammodernamento (?) della A3 ma anche il Ponte sullo Stretto. Sarà un caso? Nessuno può crederci.

Ma turnamu a nui.

Dei 305,3 milioni di euro previsti per l’anno 2009 nel Programma 14.12 (Infrastrutture portuali ed aeroportuali), 65,9 milioni di euro per la costruzione, da parte dello Stato, di opere relative ai porti di prima e seconda categoria cioè quello che dovrebbe diventare il porto di Scilla dopo il prolungamento del molo.

Gli altri milioncini (215,5) riguardano la realizzazione di opere di ampliamento, ammodernamento e riqualificazione dei porti. Ma perché non rientriamo in questa fascia? Semplice: in tutte le carte nautiche, quello scigghitano è riportato come porto-rifugio, perciò per un Regio Decreto del 1885 (ch’è novu!), appartiene alla prima categoria e la sua costruzione risale addirittura al 1905!

Per il 2010 le cifre diminuiscono ancora di più e, per la costruzione di opere relative a porti di prima e seconda categoria, nel bilancio in corso di approvazione si prevedono in totale circa 60 milioni di euro (58,7 per la precisione, tra nuove realizzazioni e riparazioni di strutture danneggiate dalle mareggiate. Vedi pagg. 151-153). Tale cifra è destinata a scendere nel 2011 fino a 36 milioni.

E’ bene ricordare però che la quantificazione di € 10.300.000,00 per la realizzazione dei lavori si riferisce al 2008. Ora, gli stessi soldini nel 2011, considerando inflazione e crisi nira, dovrebbero corrispondere a poco più di € 11.000.000,00, vale a dire quasi a 1/3 del totale delle somme disponibili!

Ma chi fini ficiru i sordi tolti al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti?

Sempre dallo Stato di previsione per il 2009, apprendiamo che “Tale decremento,…risulta concentrato prevalentemente nella missione 14…” [quella nella quale rientrano le opere portuali] “…che registra una riduzione di spesa pari a 1.875 milioni di euro e, all’interno di tale missione, nel programma 14.11 (Sistemi stradali, autostradali e intermodali) che, con uno stanziamento pari a 283,3 milioni di euro rispetto al dato assestato 2008, reca una riduzione pari a 1.922,8 milioni di euro.” Più avanti capiamo meglio: “Si segnala che la riduzione di spesa deriva sostanzialmente dalla soppressione dei capitoli 7486 (Spese per interventi di ammodernamento e di potenziamento della viabilità secondaria esistente nella regione Sicilia e nella regione Calabria non compresa nelle strade gestite da Anas spa) e 7487 (Interventi per la realizzazione di opere infrastrutturali in Sicilia e in Calabria). Com’è noto, tali risorse sono state utilizzate a copertura degli oneri recati dal D.L. n. 93 del 2008 (esenzione ICI sulla prima casa)“.

Dunque, abbiamo scoperto tre cose:

– la prima: i soldi che sono stati sottratti…ehm… non assegnati al Ministero delle Infrastrutture, sono quelli che dovevano servire per i porti, gli aeroporti e la rete stradale, cioè tutte le infrastrutture,  in Sicilia e Calabria;

– la seconda: i soldi che dovevano servire per i porti, gli aeroporti e le strade, sono stati dirottati dal Ministero sulla realizzazione delle Opere strategiche (by Lunardi & Co.);

-la terza: gran parte dei soldi sottratti…ehm… non assegnati al Ministero delle Infrastrutture, sono stati utilizzati per coprire il buco provocato dalle mancate entrate dell’ICI, causa esenzione sulla prima casa.

In poche parole: i soldi per il porto di Scilla e per asfaltare e rendere più sicure le nostre strade, sono stati utilizzati per pagare gli spot governativi del Cavalier B e soci!

Al danno, l’ultima, curiosa beffa.

Nel decreto ‘taglialeggi’ (Legge n° 9/2009, pubblicata il 20 Febbraio scorso), tra le disposizioni abrogate vi è anche laLegge 7 Luglio 1902, n° 328. Ma chi è? direte voi. Ebbene, tale legge autorizzava “la maggiore spesa di lire 100,000 occorrente per la sistemazione del porto di rifugio a Scilla“. A quanto corrisponderebbero oggi? Non sugnu ragiuneri ma, facendo due conti, sarebbero poco più di € 400!!

E comunque, quantu sunnu sunnu, non importa. Ndi cacciaru puru chisti!