Buon compleanno, Pinocchio!

Il 7 luglio di un po’ di tempo fa partiva la pubblicazione di un romanzo d’appendice che avrebbe conquistato per sempre il nostro “immaginario”…
Grazie a “Google Italia”, Pinocchio “mi ritorna in mente”, tenero, debole, pedagogico e italiano com’è (forse ancor di più)…

Scilla (Italia), 7 luglio 2009

Italiano snaturato! C’è voluta la prima pagina di Google Italia a ricordarmi che iniziava un oggi di più di un secolo ed un ventennio fa la pubblicazione a puntate in appendice al Giornale per bambini di Ferdinando Martini de Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino del fiorentino Carlo Lorenzini detto Collodi.
Ma la mia indegnità patriottico-letteraria non ha confini, visto che non ho mai letto il romanzo in questione, se non in brani antologici in ormai lontanissimi anni scolastici…
Ma ciò non importa poi tanto. Quel che conta è che Pinocchio sia riuscito a vincere il tempo ed a trasmettere il suo messaggio profondamente etico, installandosi nel cosiddetto immaginario collettivo. Valicando le Alpi e traversando il Mediterraneo ma appartenendo profondamente alla cultura italiana.
Si potrebbe dire che Le avventure, come il deamicisiano Cuore, sia una di quelle opere che “presero sul serio” l’invito-appello di Massimo d’Azeglio – che alcune fonti attribuiscono, non a caso, allo stesso Martini del Giornale per bambini sopra citato – di “fare gli italiani”, non appena conseguita l’unità e l’indipendenza della Nazione. E per farli non si può non tentare di trasmettere valori sani ed imprescindibili ai più piccoli. Valori di una modernità sorprendente e straordinaria. Il naso che cresce ad ogni menzogna ci ricorda che un bugia o un’omessa verità possono anche darci un vantaggio immediato. Ma nessun vantaggio potrà mai impedirci di provare la sgradevole sensazione d’aver ingannato i nostri educatori o i nostri più cari amici senza contare che la nostra inaffidabilità spesso ci si ritorce contro. Pare, addirittura, che nella prima stesura Collodi facesse morire Pinocchio impiccato per le sue sciaguratezze. Era un’Italia forse civilmente immatura. Ma percepiva forse con maggiore nettezza il confine tra il bene ed il male e si rendeva perfettamente conto che non può esservi vera educazione al bene senza una netta e costante punizione del male. Prevalse in seguito la lettura emendativa, certamente più consona a prestarsi al ruolo di romanzo educativo per i piccoli. Punto in comune con Cuore, poi, è la, appunto, modernissima concezione dell’istruzione come strumento per l’elevazione morale, prima ancora che culturale ed economica, della persona e – conseguentemente – della comunità. L’ultima versione del Sogno Americano, quella incarnata dal presidente Obama, non si rivelerà forse effimera se non verrà data concreta attuazione ai proprositi di riordinazione dello scassato sistema d’istruzione elementare e media gestita dalle autorità pubbliche?
Buon compleanno, Pinocchio!

Giovanni Panuccio
giovannipanuccio.blog@gmail.com


read full article