Un infinito circoscritto…

Una citazione dalla carta stampata. La Reggio di Bruno Forte.

Scilla (Italia), 30 giugno 2009

Bruno Forte è uno dei più autorevoli teologi cattolici italiani. E’ arcivescovo di Chieti-Vasto e referente, appunto, per gli affari teologici e della diffusione del messaggio cristiano per tutti i vescovi cattolici italiani. A metà giugno è stato sullo Stretto di Scilla e Cariddi per degli incontri nell’ambito della Chiesa calabrese. A margine, Filippo Curatola – direttore del settimanale cattolico L’Avvenire di Calabria e, fra l’altro, già arciprete di Scilla in anni ormai lontani – s’è intrattenuto con lui per una piacevole conversazione, riportata sulla rivista. Non v’è parola dell’intervistatore o dell’intervistato che non sia mentalmente stimolante. Ho deciso di condividere il brano finale nel quale Curatola chiede a Forte di parlargli della sua impressione di Reggio. Ne è venuta fuori una risposta per molti aspetti sorprendente.

Giovanni Panuccio
giovannipanuccio.blog@gmail.com

(…) Curatola: Cos‘è che l’incanta di Reggio?”
Forte: “M’incanta quel suo trovarsi sulla soglia dell’Infinito … ma di un infinito…”
…un infinito?
…un infinito circoscritto: hai l’orizzonte infinito ed insieme lo spazio finito…
E’ il paradosso di Reggio, l’infinito e il finito insieme…
Sì, a differenza delle città sul lago, dove c’è la bellezza ma circoscritta; o delle città sugli oceani dove c’è l’infinito, ma non circoscritto… (…)

(brano tratto da “L’Avvenire di Calabria”, pag. 16, 20 giugno 2009)


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