A 10 ANNI DALL’11 SETTEMBRE: QUEL GIORNO A NEW YORK NEL RICORDO DI UNA SCILLESE-AMERICANA

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 Sono passati 10 anni dall’11 Settembre 2001, una data che tutto il mondo ricorderà sempre. Quel giorno cambiò la nostra vita quotidiana, le nostre abitudini.

Ma come hanno vissuto quel giorno a New York, la città più colpita? Lo riviviamo nelle parole di una nostra concittadina che i visitatori del Malasito conoscono già, Nina Longordo.

Nelle sue parole, giunteci via mail, è ancora evidente l’agitazione, l’emozione nel ricordare momenti davvero duri.  Il suo ricordo è scritto quasi senza pause, tutto d’un fiato, come a voler allontanare il più in fretta possibile un incubo che, come dice lei, speriamo non dover rivivere mai più.

 

Dov’eri quel giorno? Cosa stavi facendo?

Quando ho sentito della prima torre ero in palestra, all’inizio tutti diceva un’incidente, ci siamo tutti fermati davanti alla televisione in shock e mentre guardavamo il fumo che usciva dalla prima torre… è arrivato il secondo aereo a colpire la seconda torre… a quel punto siamo rimasti tutti senza parole con le lacrime agli occhi… e io la prima cosa che ho pensato dopo che hanno detto che era un possibile attentato.. mi son detta: “E’ la fine del mondo .. moriremo tutti…”

E non sto scherzando..gente si buttava dalle finestre del World Trade Center perché non sapevano come salvarsi- E’ un’emozione che non posso spiegarvi davvero e mi viene da piangere se ci penso… davvero solo chi l’ha vissuta può capire.

In modo maggiore sono rimasta in shock in quanto il giorno prima ero in quella zona a fare colloqui e poi mi ricordo di essermi detta quel 10 settembre…. “ non ci ‘a fazzu cchiù mi camin,u avi na iurnata chi curru comi ‘na paccia..domani mi staiu a’ casa, non vogghiu sapiri nenti ‘i ‘sti colloqui, ‘a Merica non è pi mia…!!”

Hai qualche ricordo particolare, anche in famiglia, di ciò che avete visto o fatto?

Naturalmente sono scappata a casa in lacrime a chiamare mia sorella che ai tempi lavorava per la sede di NY della Rai International… Era impossibile chiamare con i cellulari o prendere la linea .. a quel punto il panico, perché non riuscivo a contattare nessuno.. Non la trovavo.. ed essendo che era l’orario prima del lavoro pensavo che si poteva trovare in giro a quell’ora.. magari vicina al WTC.. Insomma un ricordo orribile..

Intanto sapevo che i miei a Scilla stavano impazzendo sicuramente ma non potevamo telefonare né ricevere telefonate. Tutto intasato!…. Non posso descrivere la paura.

Alla fine, dopo essere rimasta bloccata per ore, é riuscita a farsi sentire ma comunque i miei ancora non riuscivamo a chiamarli per dirgli che eravamo a casa.. salvi…

Per settimane, a parte il fumo che si vedeva a km di distanza, elicotteri militari ci volavano sulla testa bassi notte e giorno..

Spero un giorno cosi di non riviverlo mai più!.. ieri, a distanza di 10 anni, ho provato le stesse cose e in questi giorni passati tra polizia ovunque e controlli vari, ho solo pregato che tutto ciò sia solo una precauzione.