MalaManifestazione a Roma: la violenza dei black bloc macchia la protesta dei ‘veri’ indignati – Rubric.it

 

Avrete tutti letto i giornali. Noi purtroppo a Roma non c’eravamo.. e allora lasciamo parlare chi c’è stato.

EccoVi.. la versione di Rocco (Scritto da Rocco Bellantone il 15 ottobre 2011 per Rubric.it).

Un messaggio sul muro.

Mentre i cronisti stanno sul pezzo inseguendo i fatti sino all’ultima battuta disponibile e i video si accavallano in rete prendendosi di forza le aperture dei telegiornali, c’è una città che ancora deve rendersi pienamente conto di quanto è accaduto oggi. Nel giorno delle manifestazioni degli indignati del mondo, che da New York a Tokyo sono scesi in piazza per protestare contro le misure di austerity imposte dagli organismi finanziari internazionali, Roma rispolvera la sua anima distruttiva, vedendo di fatto sciogliersi in cenere un corteo che nelle prerogative avrebbe dovuto far capire al nostro sistema politico e alla nostra alta finanza quanto sta male il Paese reale.

A prendersi la scena, come già accaduto il 14 dicembre 2010, è stata infatti la violenza che stavolta si è abbattuta su Piazza San Giovanni. Nel punto di approdo della marcia mossa dal grido “Cambiamo l’Europa, cambiamo l’Italia”, che aveva iniziato a prendere corpo già dalle 10.00 di questa mattina a Piazza della Repubblica, a scatenarsi sono stati centinaia di black bloc, che a colpi di bombe carta, petardi e molotov hanno tenuto sotto scacco le forze dell’ordine per diverse ore, creando scompiglio anche in via Cavour saccheggiando negozi, bruciando auto e mandando in frantumi vetrine di banche e negozi.

Alle 21.30 i numeri che circolano disegnano su questa giornata i contorni della guerriglia urbana. Il bilancio al momento è di 70 persone ferite nel corso degli scontri, di cui 30 appartengono alle forze dell’ordine. I feriti sono stati portati dal 118 al Policlinico Umberto I, all’ospedale San Giovanni e al Fatebenefratelli. Di questi, 3 sono state ricoverati in codice rosso: un manifestante sulla cinquantina di Sinistra e Libertà che ha perso due dita per l’esplosione di un petardo, un poliziotto colpito al torace e una terza persona che ha riportato traumi multipli.

In questo momento la situazione nei pressi di San Giovanni e nei quartieri limitrofi è tornata a una parvenza di normalità relativa, ma l’atmosfera resta surreale. Sulla zona dove si è consumato il grosso degli scontri ronzano gli elicotteri delle forze dell’ordine, per strada le camionette cariche di agenti in tenuta antisommossa continuano a sfrecciare e i manifestanti pacifici, stanchi e indignati, si disperdono lasciandosi alle spalle un corteo finito nel peggiore dei modi, e che invece avrebbe dovuto rappresentare l’inizio di un modo diverso e più consapevole di affrontare questa crisi.

Fumo nero sul Colosseo

Non tutti, comunque, hanno deciso di mollare la protesta. Gli indignati veri in queste ore hanno ancora voglia di far sentire la propria voce, come sulla Tangenziale-Scalo San Lorenzo, dove si sta consumando una opposizione creativa alla violenza dei facinorosi. Su quest’ultima la condanna è praticamente unanime da parte delle forze vere che hanno preparato e condotto positivamente il corteo sin quando è stato possibile.

C’è, ovviamente, anche lo sdegno di tutta la classe politica, dalle cui parole però in questo momento non emerge altro se non l’abisso che la separa dalla società civile che questa crisi la continua a pagare sulla propria pelle ogni giorno che passa.

(Articolo originale scritto da Rocco Bellantone il 15 ottobre 2011 per Rubric.it)