TERESA D. RIBUFFO: UNA RIVOLUZIONARIA SCIGGHITANA A SIVIGLIA

 

teresa_elafectoesrevolucionario

 

Cosa direste se all'improvviso, nella piazza principale del paesello nostro vedeste comparire una moltitudine umana pittata i tutti i culuri, chi si 'mbrazza e resta ddhà 'mpalata?

Ve lo dico io. Direste subito: “Ma cu' su' 'sti pacci? Mmaahh!!”

Dite la verità, quante volte avete sentito dire chi nto mundu non si capisci nenti, chi si ndi virunu ‘i tutti i culuri, chi è un mundu di “liquidi”?

Beh, è vero. Ma coloro che la società 'normale' considera “pacci” e “liquidi”, in realtà sono molto più avanti rispetto alla 'normale' elaborazione del pensiero.

Adesso noi del malasito ne abbiamo la prova. L'abbiamo trovata e ve la proponiamo.

Per scovarla siamo andati a finire in Spagna e precisamente a Siviglia.

 

 

Siamo arrivati in terra andalusa non grazie a una ballerina ma con una nostra specialissima inviata, Teresa D.  Ribuffo, artista già nota ai frequentatori del malasito (e non solo), nota agli internauti anche come “Barunissa di Calabria” e autonominatasi “Condesa de Andalusia” in occasione del suo viaggio studio in terra iberica.

L'artista schigghio-ispanico-riggitana è stata l'ideatrice di una performance particolare, dal titolo altrettanto particolare e provocatorio ma espressione di una verità profondamente vera: “L'affetto è rivoluzionario”.

Grazie ai nostri potenti Malamezzi, in questa intervista esclusiva per l'Italia, ci spiega di cosa si è trattato.

 

Hola, Condesa! Que pasa?

Todo bien, amigos!

Insomma, ci puoi dire chi sta' cumbinandu in terra di Spagna? A proposito di “liquidi”, illustraci un po' questa tua performance artistica

Viviamo in un mondo dove imperversa un profondissima crisi sociale, l’instabilità economica diventa instabilità emotiva, il mondo sta diventando o forse lo è sempre stato una giungla dove noi tutti, animali feriti cerchiamo rifugio.

Bauman, sociologo contemporaneo, definisce la nostra società “liquida”,egli concentra la sua riflessione sul tema della globalizzazione: scrive di un mondo divenuto oramai irrimediabilmente “liquido”, perché mentre nell’età moderna tutto era dato come una solida costruzione, ai nostri giorni, invece ogni aspetto della vita può venir rimodellato artificialmente. Dunque nulla ha contorni nitidi, definiti e fissati una volta per tutte. Ciò non può che influire sulle relazioni umane, divenute ormai precarie in quanto non ci si vuole sentire ingabbiati; le influenze non mancano anche nel mondo politico:difatti ora non si cerca più di costruire il “mondo perfetto”, seguendo un rigido e predeterminato sistema politico, forte di una consolidata ideologia, come era nel passato.

Mmm…Roba seria insomma. Ma com'è cumbinata 'a Spagna? Dicci….dicci…

La mia permanenza qui a Siviglia mi mette davanti agli occhi un tipo di società che ha probabilmente tutte le problematiche contemporanee che tutti conosciamo bene, ma sicuramente non evidenti come in altri regioni o stati.

Qui quello che colpisce è come la multiculturalità sia frutto di una perfetta integrazione ed emancipazione, lo vedo per le strade di Siviglia e di altre città che ho visitato.

Come mai hai scelto proprio Siviglia, l'Andalusia?

Perché avendo vinto questa borsa di studio ho pensato che potendo scegliere,il sud della Spagna sarebbe stato un posto perfetto per me, perchè è la regione più calda e “calorosa” della penisola Iberica. Viene a volte definita "il ponte tra due continenti", Europa ed Africa, ed è anche il punto di incontro tra due mari, l'Oceano Atlantico ed il Mediterraneo.

Insomma un po' come la parte di Calabria dove viviamo…

Sì, grazie alla sua particolare posizione geografica, l'Andalusia ha continuamente sperimentato l'avvicendarsi di culture diverse, che da qui sono poi arrivate in Europa nel corso dei secoli. Questo le è valso anche il titolo di "Porta dell'Europa".

Come ti è venuto in mente questo progetto? Sì, insomma, com'è che l'hai sperimentato?

Penso che in un mondo così egoista ed individualista che pensa solo all’inquadramento sociale ed alla esteriorità, noi artisti siamo forse i portavoce di tutto ciò che invece è emozione viva, libertà e amore.

Era il 6 maggio, mi trovavo nella Plaza del Pumarejo. Una scritta sul muro diceva: “El afecto es revolutionario”.

 

Quale abbraccio potrebbe mai eguagliare queste parole? L’affetto è rivoluzionario oggi giorno, perché nessuno più ci pensa, perché forse tutti ne vorrebbero ma tutti ne hanno timore.

In effetti, è proprio vero! Oggi ognunu pensa e' fatti soi, quasi non vuole essere disturbato da “interferenze”con l'esterno. A risentirne per i primi sono i sentimenti.

Perciò, ci vuole una rivoluzione per risvegliarli: capiscimmu giustu?

Sì, esatto! Il mio progetto artistico, desidera parlare di questo; dell’integrazione, della multiculturalità, dell’arte come mezzo di comunicazione universale, della libertà di essere se stessi, dell’affetto come cura della nostra anima.

Come si è svolta precisamente la performance?

L’ azione performativa si è svolta lo scorso 22 giugno, dalle nove di sera e per circa due ore, in uno spazio pubblico, come il maestro Spenser Tunick insegna.

Qui gli invitati, persone di qualsiasi età, razza e appartenenza sociale, hanno portato con sè una confezione del loro colore preferito e l'attrezzatura per poter effettuare un body painting.

Dal locale “Ultramarinos”,collettivo di artisti e sede dove tutti ci eravamo riuniti per dipingerci, siamo andati nella piazza…come una processione di gente colorata.

 

 

Ma la gente che vi vedeva, chi facci faciva?

La gente era stupita, incuriosita, non capiva che stava succedendo ma era molto divertita!

 

Possiamo immaginare!…Qual è stato il momento più emozionante?

Tutti sono stati liberi di scegliere chi e come dipingere in un atmosfera di armonia e divertimento, ma il momento più bello e intenso sono stati sicuramente i due minuti di un “frozen”, un abbraccio collettivo, simbolo di un abbraccio universale!

Al mio via (avevo comprato una trombetta da stadio ) ci siamo abbracciati e immobilizzati per due minuti… Dopo ci siamo dispersi per la piazza e tutti i partecipanti hanno quindi invaso le strade di “colore”, quello con il quale sono stati dipinti!

E' stato un momento di grande unione, di arte e condivisione di valori importanti che ormai sembrano essere fuori moda.

Di rivoluzioni come queste ne avremmo sicuramente bisogno una al giorno. Cos'altro aggiungere se non un: Brava, Condesa Teresita! Ta purtasti!

   Brindiamo con te: Salud!

[foto tratte da https://www.facebook.com/teresa.ribuffo]