REPORTAGE DAL DEAFEST 2012/ 2 – A Podargoni, tra Olimpiadi e mbragghi… ‘i capicoddhu

E' domenica pomeriggio di metà Agosto, a Londra, Kobe Bryant -stella dei Los Angeles Lakers nella NBA- si prepara a scendere in campo per la finale del torneo olimpico di basket contro la Spagna, possiamo immaginare quanto il cuore gli batta a mille per l'emozione.

Più o meno nello stesso momento, a più di 2.500 Km di distanza, in provincia di Reggio Calabria, anche un altro cuore batte per l'emozione.

E' quello di Angela, una ex compagna di scuola del grande campione americano, ai tempi in cui, da bambino a Reggio, era col padre Joe Bryant che all'epoca militava nelle file della mitica Viola.

E' strano quant' è piccolo il mondo e come molte volte il destino incrocia gli eventi!

Se il compito di Kobe non è semplice, quello di Angela non è certo da meno.

Il campione è chiamato a guidare la sua squadra a riassaporare il gusto di una nuova vittoria; Angela è chiamata a guidare indigeni calabresi e turisti venuti da più lontano a riassaporare il gusto, i sapori e la storia di uno dei borghi più caratteristici della nostra provincia: Podargoni.

E noi del malasito, quandu si tratta di storia e tradizioni locali, ndi veni 'a ngulìa, non putimu mancari.

Per questo, una maladelegazioni scigghio-crotonese costituitasi per l'occasioni ha raggiunto Podargoni in occasione del DEAFEST, il calendario di eventi musico-storico-gastronomici itineranti lungo tutta la vallata del Gallico.

Fare un giro -anzi due,…anzi cincu, pirchì ndi piaciu assai!- tra le viuzze, le scalette e le casuzze abbarbicate sulla collina, guidati e accompagnati dalle notizie, le leggende e le curiosità sapientemente illustrateci da Angela, ci ha fatto pensare e non pocu.

Eh sì, figghioli, perché il bello della Calabria è propria chistu: ognuno dei nostri piccoli borghi è un vero concentrato di storia.

Ma qui non vogliamo certo rifare la storia di Podargoni, non è cosa nostra, per questo vi rimandiamo ai siti che trovate indicati in calce al post.

Ma ci piace raccontarvi due aneddoti più adatti al nostro Malasito e nel contempo “stuzzicosi” per la vostra curiosità.

Per doveroso rispetto, 'ccuminciamu ri santi, e precisamente dalla Madonna.

Leggenda narra che in un bosco nelle campagne vicine alcuni contadini trovarono una Madonna, ma poiché il bosco era posto al confine con un altro comune, la “proprietà” della sacra immagine fu contestata.

La quisitioni fu risolta molto saggiamente e con relativa facilità (ah, quantu ndi sapivunu i 'ntichi!): a decidere a chi toccava la Madonna non sarebbero stati l'omini -in quanto incapaci di mettersi d'accordo- ma i bboi.

Pirciò, la Madonna venne messa su un carro sulla strada che collegava il bosco ai due paisi, seguito da dietro -a tipu prucissioni- dalle rispettive popolazioni contendenti.

Il patto, suggellato non da carta scritta ma cu 'na stringiuta 'i manu, era che l'immagine della Madonna sarebbe toccata al paisi dove si sarebbe diretto il carro coi buoi.

Camina camina, 'stu carrettu arrivò infine a un bivio: girandu a destra si calava a Podargoni; girandu a sinistra la Madonna avrebbe preso la via del paisi vicino.

Comu fu e comu non fu, i bboi, guidati dalla mano celeste, svoltarono a destra: la Madonna del bosco -accussì si chiamò e si chiama ancora oggi-aveva scelto Podargoni!

Con buona pace di tutti chiddhi chi pensano che la Cresia abbia mai avuto idee… di sinistra.

E mentri la partita di pallacanestru continua, noi andiamo avanti a srotolare l'ideale filo calabro-americano, con un secondo aneddoto che arriguarda giusto giusto il continente 'mericano e i tanti calabrisi che l'hanno reso quello che è.

Durante il giro lungo le straticeddhe podargonesi, a un certo punto arrivammu infatti davanti a 'na casa gialla.

Puru se non è ianca comu chiddha a Washington, con l'America cintra, poiché quella casa era di nu putìaru, tale Giovanni Benedetto, il quale nel 1906 'mbarcò supra un vapuri diretto oltreoceano e dopo circa una misata sbarcò al porto di Nuova Iorca.

Giovanni -detto John alla 'mericana- si maritò con una sartina calabrisi nata negli States, Anna Suraci e dal loro sposaliziu, il 3 Agosto del 1926 sul suolo 'mericano venne alla luci Anthony Dominick Benedetto, oggi meglio noto al pubblico mondiali con il nome d'arti di Tony Bennett, considerato l'ultimo erede di personaggi come Dean Martin e Frank Sinatra.

A testimoniare il legame tra la famiglia Benedetto e il paese di Podargoni, vi è infatti un'edicola votiva dedicata all'Ecce Homo, interamente restaurata grazie alle offerte pervenute dall'America dai Benedetto.

Alla fine della visita guidata, grazie alla quale abbiamo almeno in parte colmato la nostra immane malaignoranza, dopu 'na bella mbivuta d'acqua frisca, è seguita la degustazione di piatti e prodotti tipici della vallata.

Come se non bastasse, grazie alla squisita bontà della nostra Angelina che evidentemente ndi vitti stanchi e malupatuti, abbiamo dato vita a un totale coinvolgimento di parenti e amici (praticamente, dicimu 'a virità, 'i 'nzurtammu nda casa!), che ci hanno fatto degustare satizzi, pipi, patati, capicoddhu “alla spina” grandi quantu e' 'mbragghi 'ill'Olimpiadi. E ancora: frutta frisca di stagiuni, pasticcini e amaru gghiacciatu, a' facci 'i cu' non voli.

Davanti a cotantu trattamentu, noi poco dotati di russura nda facci e con quella che ai più magari sembra faccia di 'mpigna da competizioni ma in verità è solo comportamentu da bravi figghioli 'ducazionati, non ce la siamo sentita di rifiutari. Come dice u proverbiu: cu' non 'ccetta, non merita!

E' chi….simu calabrisi insomma, va!

E dopo un altro giretto per favorire la digistioni, con l'aria frisca della notti ci sono firriate per il ciriveddho un paio di pensate.

E' notorio che anche nel più bruttu e spirduto angulu di mundu, sono capaci di trasformare il nulla in attrazioni turistica.

Solo per rimanere in Calabria, non mancano posti dove il nulla regna sovrano, che hanno una particolarità. Se nci faciti casu, c'è sempri 'na barracca, nu ccippu, 'na bisula, 'na petra, dove trovate scrittu: qui passò Garibaldi duranti la spedizioni dei Milli.

Chi se unu nci pensa, pari chi Garibaldi non vinni a libirari il Meridioni dai Borboni, ma si partiu da Quarto cu nu pinseru sulu: viniri a farsi 'u giru ra Calabria.

Ora, è chiaru a tutti -e lo sarà ancora di più s'aviti 'a buntà e 'a fantasia di andarci di pirsona pirsonalmenti- che Podargoni non havi bisognu 'i Garibaldi.

No, pirchì di storie e di episodi come quelli che vi abbiamo cuntatu finora, la storia Podargonese è fitta e para.

Pensiamo ad altri borghi simili, come Pentedattilo, dove con piccole manifestazioni ripetute nel tempo, si è potuto ricostituire o comunque mantenere un patrimonio edilizio di rilevante bellezza paesaggistica.

Pensiamo a paesi come Fiumara o Bagnara Calabra, che hanno avviato da tempo un buon rilancio turistico, legando la loro notorietà a quella di artisti come Mino Reitano e Mia Martini, figli di questa terra.

Il percorso intrapreso dal DEAFEST va proprio in questa direzione, pirciò il nostro a Giusy, Nino e a tutti i ragazzi diciamo: forza figghioli!

Ora, il caso ha voluto che solo pochi giorni prima, la Provincia di Reggio abbia stipulato un gemellaggio con l'isola norvegese dalla quale proviene lo stoccafisso che poi, grazie alle acque dello Zomaro diventa 'u piscistoccu 'i Cittanova.

Ci viene spontanio allora lanciare una malaproposta.

Cu tuttu 'u rispettu, visto il trattamentu speciali riservato o' piscistoccu e ai norvegesi, ci pare che nulla vieti alla nostra Provincia o ancora meglio al Comune di Reggio Calabria di porre in essere ogni più utile iniziativa (scusate, ma accussì ndi capisciunu i burocrati) per riportare Tony Bennett a Podargoni, proprio lì da dove partì suo padre.

Siamo convinti che se si riuscisse nell'”impresa”, il resto verrebbe da sé.

Insomma, dicimula tutta: Tony Bennett potrebbe rappresentare per Podargoni quello che per Pacentro è stata Madonna -'a cantanti, anche lei italoamericana.

E tornando al filo italo-americano che ha tenuto insieme il nostro racconto, per chi non lo sapesse alle Olimpiadi gli Stati Uniti hanno vinto di misura. Kobe Bryant ha ottenuto la sua medaglia d'oro, bella, grandi quantu… 'na fetta 'i capicoddhu.

Ma se Kobe ha vinto, la sua ex compagna di scuola, ha stravinto!

E pirciò, autorizzati dal Comitato Olimpico Internazionale, noi del Malasito vogliamo idealmente conferire a Angelina nostra ('ché ormai fa parte di diritto della Malafamigghia) una meritatissima 'mbragghia d'oru.

 

 

LINK UTILI:

http://www.deafest.org/

http://www.podargoni.it/

 

REPORTAGE A CURA DI

Parte 1: Francesca "Kroptonite" Greco

Parte 2: 'U Nonnu