FESTA DI SAN ROCCO. IL PARROCO: “CONTINUEREMO A DIFENDERE E GARANTIRE LE TRADIZIONI SCILLESI”

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Leggendo il nostro post dal titolo LA FESTA DI SAN ROCCO: LA FEDE E’ PIU’ FORTE DELLE POLEMICHE, don Francesco Cuzzocrea ha sentito il bisogno di inviarci una lettera nella quale ripercorre, come in un diario, le vicende che -fin dalla fine dello scorso mese di giugno- hanno riguardato l’organizzazione della festa e traccia un programma per consentire una migliore organizzazione per il futuro.

Ci preme subito dire che, nella sostanza, si tratta di fatti che lo stesso don Francesco ha avuto modo di illustrare alla comunità scillese -sia pur in maniera più succinta- alla fine della celebrazione di lunedi 18 u.s., a’ Cresiola.

Crediamo sia giusto divulgarne il contenuto, per permettere anche a chi non era presente alla villetta comunale di venire a conoscenza di come si sono svolte le cose.

In merito a quanto riportato nel post precedente, sulla base di quanto state per leggere e dei documenti in possesso del Parroco che abbiamo avuto modo di visionare direttamente, dobbiamo fare solo due piccole precisazioni/integrazioni:

  • La Commissione Tecnica Provinciale ha espresso parere favorevole con prescrizioni solo per i fuochi alla villa comunale e non anche per quelli del trionfino, che sono stati invece autorizzati solo il 14 Agosto, previo parere favorevole del Commissariato di P.S. di Villa San Giovanni.

In effetti, nell’autorizzazione rilasciata dal Comune, mentre viene specificato che il parere della Commissione Tecnica Provinciale si riferisce ai soli fuochi della Villa Comunale, relativamente al parere favorevole del V.Q.A. Leonardo è scritto che esso si riferisce “all’istanza sopra citata”, cioè (leggendo a ritroso) alla richiesta della ditta Chiarenza del 14 Agosto –relativa al trionfino e ai fuochi alla Villa Comunale.

Quindi, anche se nell’autorizzazione è scritto in maniera non direttamente chiara, se ne desume che:

    • i fuochi alla Villa Comunale hanno avuto due pareri favorevoli con prescrizioni (l’11 Agosto dalla C.T.P.M.E. e il 14 Agosto dal Commissariato di Villa San Giovanni);

    • per i fuochi del trionfino è stato dato parere favorevole solo dal Commissariato di Villa San Giovanni il 14 Agosto.

  • I colpi di annuncio della festa -la mattina del sabato e della domenica- e quelli all’uscita e all’entrata del Santo erano stati oggetto del contratto firmato con la ditta Chiarenza. Tuttavia, non erano consentiti -sia pur non direttamente menzionati negli atti-, richiedendo una distanza minima di mt 40, alla luce del parere della C.T.P.M.E. del 11 Agosto. Per tale motivo, non si sono potuti sparare.

Riguardo al parere della Commissione Tecnica Provinciale, ribadiamo che esso non è obbligatorio, in quanto la Commissione ha carattere consultivo. Tuttavia la Circolare demanda alla valutazione dell’Autorità di P.S. [in questo caso il Sindaco o il Commissario Prefettizio] l’opportunità di richiederlo in base all’entità dei fuochi e al prevedibile afflusso di pubblico.

Ecco cosa scrive don Francesco

26 giugno: La storia non è partita l’11 agosto ma il 26 giugno. In quella data ci siamo incontrati e abbiamo deciso di convocare la ditta Chiarenza con largo anticipo per vagliare tutte le possibili soluzioni. Abbiamo ritenuto opportuno invitare anche i commercianti di Scilla perché i fuochi di spiaggia interessano principalmente l’aspetto turistico-economico. E così rivolto 47 inviti con lettera scritta, nella quale si chiedeva la disponibilità a sostenere economicamente l’evento ma soprattutto il confronto per trovare soluzioni. E si riferiva testualmente:

Quest’anno, inoltre, a causa delle norme più restrittive, la parrocchia si trova al bivio di decidere se mantenere lo spettacolo degli anni precedenti, aumentando la spesa prevista per adeguarsi alla normativa e noleggiando impianti e attrezzature indispensabili per legge, oppure se ridurre o cambiare il tipo di spettacolo. Per i motivi di cui sopra ho chiesto alla ditta Chiarenza di partecipare ad un incontro organizzativo fissato per giovedì 10 luglio alle ore 16,30 in parrocchia. Conto anche sulla vostra partecipazione e sulle vostre idee e sono certo che non lascerete soli i nostri sforzi ma faremo insieme un gioco di squadra che sarà utile a tutto il territorio e ci consentirà di mantenere vive le nostre tradizioni e di poter sostenere lo spettacolo pirotecnico anche per gli anni futuri”.

10 luglio: Alla riunione era presente solo la ditta Chiarenza. Degli altri 47 invitati, nessuno. Avrei potuto chiudere lì il discorso e non volerne più sapere ma la riunione è proseguita. Si trattava di scegliere tra l’utilizzo di galleggianti ed uno spettacolo in spiaggia di calibro ridotto. I galleggianti idonei (pontoni) avrebbero determinato una forte maggiorazione di spesa, avrebbero necessitato di particolari condizioni tecniche e richiesto il parere di un’ulteriore commissione marittima. E dopo tutto questo restava comunque l’incognita delle condizioni meteo marine, con il concreto rischio di dover rimandare i fuochi all’ultimo momento. Abbiamo scelto quindi lo spettacolo in spiaggia e, sebbene non sarebbe stato quello che il pubblico era abituato a vedere, con le rassicurazioni di Chiarenza e, in assenza di altri soggetti disponibili ad aiutarci, abbiamo deciso la cosa più saggia: lo spettacolo si sarebbe potuto svolgere con calibri ridotti nel sito di sempre, previo spostamento delle eventuali attrezzature mobili. Abbiamo così presentato la domanda al Comune come sempre e con la documentazione di sempre. Ci sentivamo sereni.

E’ sintomatica la mia risoluta decisione di firmare subito, seduta stante, il contratto con Chiarenza sia per i colpi di annuncio della festa (la mattina del sabato e della domenica -n.d.r.), per i colpi all’uscita e all’entrata del Santo, sia per il trionfino, sia per i fuochi di mezzanotte, sia per i fuochi alla villetta comunale. L’unico pensiero di quel momento è stato questo: “le tradizioni del popolo scillese non devono cadere”. Pensiero che ha accompagnato tutti gli altri successivi passaggi.

18 luglio: Il Comune sceglie di richiedere il parere della Commissione tecnica, inviando a mezzo raccomandata A/R la nostra documentazione alla Prefettura.

31 luglio: Preoccupato per l’assenza di notizie e per il tempo che trascorreva inesorabile, dopo vari tentativi, gli uffici della Prefettura mi informano che la competenza da qualche tempo era passata alla Questura e così finalmente riesco a parlare con il funzionario incaricato che mi consiglia di convocare urgentemente il fuochista con la copia della documentazione.

1 agosto: Il nostro fuochista porta brevi mano in Questura tutta la documentazione (quella spedita non era ancora arrivata! -n.d.r.) e in quella sede viene ribadito il limite di calibro consentito.

11 agosto: Finalmente -a quasi un mese dalla richiesta, n.d.r.- arriva la Commissione Tecnica Provinciale: misurano la piazza e riscontrano che mancano i 30 metri previsti dalla normativa; poi scendono in spiaggia e nell’area dei 50 metri rilevano la presenza delle strutture fisse di due lidi e di attrezzature ludiche e infiammabili. Infine vanno alla villetta. Alle 14 circa arriva al Comune il parere negativo della Commissione, sia per il trionfino che per lo spettacolo in spiaggia. Per la villetta invece vi era un parere positivo con alcune prescrizioni.

13 agosto: La ditta Chiarenza non potendo più aspettare chiede una risposta formale al Comune, in quanto il 6 agosto aveva dovuto prenotare il traghettamento del carico infiammabile per il 14 agosto (costo del biglietto 792,50) con l’ultima nave disponibile prima del ponte 15-17 agosto. La risposta da parte del Comune arrivò nel pomeriggio: negativa (“salvo integrazioni”), sia per il trionfino che per lo spettacolo in spiaggia che per la villetta comunale (anche se per quest’ultima c’erano, come detto, solo delle prescrizioni -n.d.r.). Ho dovuto insistere con Chiarenza nella labile speranza che l’indomani si trovasse una soluzione almeno per il trionfino e per la Villetta. Dico labile perché entro la mattina del 14 agosto, Chiarenza avrebbe dovuto ottenere il visto dalla prefettura di Catania a seguito dell’autorizzazione da parte del Commissario. Sia il fuochista che la parrocchia inviamo comunque al Comune le integrazioni richieste.

14 agosto: Notizie diffuse dalla stampa locale riportano che i fuochi possono essere tutti autorizzati, con determinate soluzioni, e che ci sarebbero anche i tempi (!?).

Mi precipito in Comune assieme ai miei collaboratori tenendo con una mano il foglio con il diniego comunale e con l’altra i suddetti giornali. Eravamo pronti naturalmente ad aggrapparci a qualunque corda pur di salvare le nostre tradizioni (stava saltando tutto!!!).

Una volta illustrati e ribaditi il particolare significato storico-religioso del “Trionfino” e la tradizione della Cappelletta, l’unica soluzione possibile, prospettata dal Commissario, è stata quella di ripresentare la domanda –richiedendo l’autorizzazione per fuochi di peso e portata ridotta, senza apertura aerea, per superare le criticità evidenziate dalla Commissione Tecnica Provinciale, n.d.r.– in maniera da poter ottenere il parere favorevole almeno dal Commissariato di P.S.

Sono riuscito appena a rifare la domanda scrivendola con mano tremante e poi….la corsa al Commissariato di Villa sotto un caldo torrido e la pressione sui funzionari perché bruciassero i tempi e si esprimessero tramite fax, così da poter ottenere la firma del Commissario Prefettizio almeno per il trionfino e per i fuochi alla villetta entro la mattinata. Intanto il fuochista era in Prefettura a Catania e, in ansia per la chiusura degli uffici, chiamava ogni 10 minuti, in attesa di autorizzazione.

Tanti pensieri si accavallavano nel frattempo: si capiranno tutti i nostri sacrifici?… non desidero altro che vedere il volto felice ed appagato della mia gente!…

Dopo tante altre peripezie si riesce ad ottenere l’autorizzazione tanto attesa ma non per i fuochi di mezzanotte per i quali si prospettava un rinvio a fine mese, magari noleggiando le tanto invocate “zattere”. E tengo a precisare che per i motivi suddetti le zattere non si potevano assolutamente ritenere una conquista! Nel frattempo, ottenuta l’autorizzazione, inevitabilmente Chiarenza scarica dal furgone tutto il materiale previsto per lo spettacolo pirotecnico di mezzanotte, e in serata traghetta.

16 agosto: Dopo aver constatato personalmente: la netta contrarietà della popolazione a procastinare lo spettacolo in spiaggia, l’insistenza di qualche esagitato nel voler vedere lo spettacolo il giorno del Santo oppure riavere indietro l’offerta, le fuorvianti notizie di stampa circa l’avvenuta autorizzazione dei fuochi (non si precisava che si trattava di fuochi ridotti e che non si trattava dei fuochi in spiaggia) interpellai il Commissario Prefettizio e questi mi disse che si potevano anche autorizzare i fuochi sulla spiaggia per l’indomani poiché lui stesso aveva trovato un sito idoneo in località Monacena.

Vidi riaccendersi la speranza di poter salvare tutte le nostre tradizioni, anche se ero preoccupato per la mole di impegno che questo avrebbe comportato.

Una volta ottenuti: lo sgombero dell’area, la verifica delle distanze di sicurezza, i pareri da parte del Commissariato di Villa San Giovanni e della Capitaneria di Porto, la disponibilità del visto da parte della Prefettura di Catania, contatto la ditta Chiarenza ma lui stesso mi dice che non ci sono più i tempi necessari al trasporto marittimo del carico infiammabile e mi consiglia quindi di interpellare una ditta del posto.

Chiamo immediatamente un’altra ditta, spiegando la situazione e chiedendo come unica garanzia che lo spettacolo, nonostante le limitazioni imposte dalla normativa, fosse accettabile e che non facessimo brutta figura. Così mi aveva assicurato, pur dovendosi appoggiare ad un altro fuochista.

Il resto si conosce.

Solo qualche considerazione finale sull’intera vicenda.

San Rocco_ChiesaDavanti al gigante che ci siamo trovati improvvisamente a dover affrontare siamo stati davvero eroici e nulla possiamo rimproverarci. Abbiamo tentato il tutto per tutto solo con l’intento di salvare le nostre tradizioni. Lo stesso Chiarenza, quando ha capito la suonata, ci diceva in continuazione: “cercate di ottenere il più possibile, anche se quest’anno potete fare poco, perché altrimenti non vi autorizzeranno più, soprattutto per i fuochi di mezzanotte”.

Con la nostra umiltà, caparbietà e determinazione abbiamo salvato quanto più abbiamo potuto della festa (anche se la vera festa è la fede! e purtroppo sono in molti a preoccuparsi dei fuochi e non partecipare alla Messa, all’Adorazione, alla Processione, ecc…) e le tradizioni scillesi non si sono interrotte…. e davanti a questa conquista tutte le valutazioni sulla qualità e la ricaduta economica passano in secondo piano. Spiace ovviamente sentire le denigrazioni del sacrificio che i miei collaboratori hanno affrontato, trascurando le famiglie e la vacanza, mentre tutti gli altri facevano altro!

Lo spettacolo a mio parere è stato disastroso (ho il senso del bello e so anche valutare le cose obiettivamente) ma è facile parlare col senno di poi e senza tener neppure conto che con la mareggiata di quella notte neanche i fuochi in acqua si sono potuti sparare. Fatto sta che in questi giorni a Scilla tutti sono diventati competenti in materia, tutti giuristi, tutti fuochisti, tutti sapienti che affermano che invece di fare un flop era meglio risparmiare i soldi per cose più importanti. Qualcuno ha parlato addirittura di perdita d’immagine, come se la parrocchia dovesse anche farsi carico di questo! Quasi quasi ci chiedono i danni!

No. Mi dispiace ma non è così! Noi quest’anno abbiamo ottenuto almeno due vittorie:

  • la prima vittoria riguarda le strette maglie del sistema che, dopo decenni di inalterata consuetudine, ci siamo visti piombare addosso e da cui non ci siamo fatti imbrigliare, nonostante tutto, lottando fino allo stremo;

  • la seconda è di aver scongiurato un possibile danno al tessuto economico scillese e, anche se alla fine la montagna ha partorito un topolino, quel topolino merita tutto il nostro apprezzamento perché è il segno di una vittoria nella debolezza;

E allora dico una cosa: che tutti si rimboccassero le maniche perché i tempi sono cambiati e lavoro ce n’è tanto e la parrocchia, come è giusto, deve concentrarsi maggiormente sull’organizzazione dei momenti religiosi della festa.

In particolare se si vogliono i fuochi di mezzanotte è assolutamente necessario:

  • individuare il sito idoneo (possibilmente definitivo) e la nuova collocazione delle strutture balneari;

  • affrontare il problema dei calibri e dei mortai;

  • ottenere con largo anticipo tutte le autorizzazioni del caso;

  • assicurare la qualità dello spettacolo puntando su un livello di portata interregionale degno di una cittadina a vocazione turistica;

  • reperire le risorse economiche necessarie considerando l’evento un vero e proprio investimento per l’ente pubblico e per gli operatori economici;

  • assicurare il vitto e l’alloggio per i fuochisti ed ogni altro supporto tecnico-organizzativo;

  • assicurare che gli spettacoli programmati in concomitanza non offendano il senso religioso della festa;

  • assicurare che non si usi il nome o l’immagine di San Rocco su manifesti a scopo commerciale;

  • combattere l’abusivismo e le precarie condizioni igieniche;

  • prevenire lo sballo di alcolici e di droghe tra i giovani;

  • assicurare adeguati servizi igienici e personale di vigilanza;

  • procurare le attrezzature e le transenne per delimitare le aree di sicurezza;

  • effettuare lo sgombro e garantire l’area di sicurezza;

  • garantire un’efficace gestione del traffico e della sosta;

  • assicurare un tempestivo servizio di pulizia della spiaggia.

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Finora, nessuno di tutti quelli che hanno parlato ha proposto di incontrarci o ha manifestato interesse a lavorare per il prossimo anno. Auspichiamo, infatti, che entro quest’anno si costituisca un organismo di coordinamento che lotti per difendere e assicurare le nostre tradizioni e liberi la parrocchia dalle incombenze di cui sopra.

Se questo non accadrà, non ci tireremo indietro ma, rimanendo solo la parrocchia a dover difendere e garantire le tradizioni scillesi, per i motivi ormai appresi, i fuochi probabilmente saranno come quelli di quest’anno (cambierà solo la ditta). Si rassegnino gli insoddisfatti! perché pur di non vedere interrotte le nostre tradizioni, siamo pronti a rifare tutto ciò che abbiamo fatto… ma faremo quello che possiamo e che ci sarà concesso di fare!

Fin qui il Parroco.

Permetteteci una considerazione finale. Poiché San Rocco è il Patrono di Scilla, la sua festa assume particolare significato non solo dal punto di vista religioso ma anche da quello civile. Ne consegue che tutti gli scillesi sono chiamati a onorarlo, sia chi è coinvolto anche dal punto di vista religioso (in quanto credente), sia chi, invece, è “solo” un cittadino scillese (o si dice essere tale), per quanto è nelle possibilità di ciascuno, nei modi e nei limiti previsti dalla legge.

Per il futuro, se c’è qualcuno che ritiene di avere soluzioni alternative, è il benvenuto: si faccia avanti e le proponga nelle sedi e nei modi opportuni.

Chi, invece, prima rimane nel silenzio e nel disinteresse e poi, a cose fatte, si arroga il diritto di criticare negativamente “a prescindere”, ignorando cioè volutamente fatti e circostanze contingenti, non merita altra risposta se non la sola verità dei fatti, così come ricostruita, documenti alla mano.