Prima di aderire alle proposte commerciali, informati sui costi e sulle condizioni del servizio!!
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Firma la MalaPetizione indirizzata al Comune di Scilla

Fatti un'IDEA.. "Penza ca' to' testa"!

 

Riportiamo di seguito tutte le informazioni da noi raccolte sull'argomento. Leggile, studiale, criticale, diffondile... fai chi 'bboi, 'mbasta chi ti smovi!!

Documenti allegati:        

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Lettera di richiesta di 'chiarimenti' al "Sindico" da parte dei cittadini interessati..
con circa 110 firme.

Ed inoltre:

Avviso TERNA --- Interrogazione parlamentare --- Grafico area d'approdo

Rapporto GRTN 2004/05 --- Delibera Comune di Scilla --- Normativa GRTN

Comunicato Stampa --- ITER Burocratico --- Piano Sviluppo TERNA 2006

Piano Sviluppo GRTN 2005

 

LA TERNA E L'ARCOBALENO (by 'U Nonnu)
Oggi è andata in onda una nuova puntata di quella che si annuncia essere una lunga telenovela: Scilla e l'elettrodotto incompreso. Dietro apposita sollecitazione regionale, alcuni rappresentanti del costituendo comitato [vedi sotto per informazioni], tra i quali il sottoscritto, hanno incontrato sia i tecnici regionali della Commissione V.I.A. , sia alcuni tecnici della TERNA, la società che sta eseguendo il progetto dell'elettrodotto "Sorgente-Scilla-Rizziconi" che -come ormai tutti quelli che frequentano questo malanova di sito sanno- dovrebbe approdare sulla terra ferma giusto a Favazzina, a una sputazzata dall'impianto della SNAM, per poi inerpicarsi dentro la montagna, lungo il canalone del vallone"Favagreca" fino alla centrale di smistamento di Melia, con un salto di 600 metri in 3,5 Km(pendenza media, dicono costante, del 17,14%).
Ecco le "novità" apprese sia dalla TERNA che dalla Regione Calabria:

1. Il tratto che dalla stazione di Sorgente dovrebbe arrivare a Favazzina via mare (tipu le uovabulgare della colomba Cocozza della premiata pasticceria omonima), è di ben 38 km! Autru chiponti supr' o' Strittu! A detta dei Ternini, costituisce un UNICUUUM, un vero record a livello europeo se non mondiale. Complimentoni.

2. Si è scelto di localizzare l'approdo giusto a ridosso dell'impianto della Snam, poiché l'intero ambito ambientale è già seriamente compromesso. Per la serie: 30 e 1, 31!

3. La suddetta localizzazione è stata quella ritenuta ottimale dopo aver attentamente (?) valutato ogni possibile alternativa. Tra di esse, lo abbiamo ricordato, c'era l'ipotesi di far approdare i cavi all'altezza del vallone Condoleo .

4. Sempre i tecnici della Terna -per la verità dimostratisi molto disponibili- hanno assicurato il
pieno rispetto dei limiti massimi di esposizione previsti dalla normativa in vigore (la più restrittiva a livello europeo), tanto che uno di loro ha assicurato che non esiterebbe a portare la propria famiglia al mare e a piantare l'ombrellone proprio sopra il punto in cui passa il cavo da 380.000 Volts! Coraggiusu (?).

Nonostante i chiarimenti e le assicurazioni fornite dai tecnici della Terna, ai quali, sostanzialmente, i tecnici della commissione regionale -stranamente- non hanno opposto nessun rilievo particolare (salvo chiedere informazioni riguardo anche a quello che dovrebbe essere il loro territorio) e, in ogni caso, senza necessità di visionare alcun tipo di documentazione (su' tantui bravi chi l'avivunu stampata nto ciriveddhu), nonstante tutto questo, dicevo, i dubbi e le perplessità che c'erano rimangono e, se possibile, crescono ancora di più, considerato che:

A. La Snam non ha ancora fornito alcun parere ufficiale riguardo alle possibili (temute) interferenze sia nella zona dell'approdo che lungo il percorso della galleria, tra i loro impianti e il progettando elettrodotto. Solo da poco è iniziato il relativo iter burocratico, che non è detto non possa concludersi con qualche prescrizione. Finora, la Snam ha dato un assenso (se è possibile considerarlo tale) soltanto a livello verbale.

B. La soluzione del Vallone Condoleo è stata scartata perché lo stesso è percorso da un torrente.

Macome? Prima ci si vanta di percorrere in subacquea l'imboccatura dello Stretto di Messina per ben 38 km, e poi non si trovano le soluzioni tecniche per superare (anche salendo da uno dei versanti) un piccolo torrentello, per di più di portata assolutamente modesta? Ciò è davvero poco credibile.

C. In sede di sopralluogo, abbiamo quindi prospettato un'ulteriore soluzione, che prevederebbe l'approdo a "Trunca", precisamente poco dopo (andando verso Favazzina) del ponte di ferro della ferrovia. In questo particolare punto, vi sono molte similitudini con Favazzina:
per le caratteristiche della sede stradale, della sede ferroviaria, del dislivello con la spiaggia, ecc. e inoltre, il percorso in galleria sarebbe pari a poco meno della metà (circa 1700 metri). Il problema principale dichiarato dalla Terna di difficilissima soluzione: sulla spiaggia non vi è lo spazio necessario per fare arrivare i mezzi che dovrebbero materialmente fare il buco. Mi chiedo: che differenza c'è nell'appoggiare i sostegni di una fresa sulla sabbia della spiaggia o su quella in prossimità della riva?

Altro problema quasi insormontabile:l'attraversamento del muraglione delle ferrovie, di cui non si conoscono la consistenza e la stabilità. Chiedere alle FF.SS. è difficile? In ultimo, secondo la Terna, nel tratto di mare antistante passerebbero ben cinque tubazioni del metanodotto, mentre a Favazzina, solo due. Mi chiedo: possibile che sia così complicato attraversare (sempre se ci sono davvero) ben tre tubi in più del previsto?
Obiettivamente, questa soluzione (che non presenta i rischi di Condoleo) è più dispendiosa dal punto di vista tecnico. Comunque, non dovrebbe rappresentare un aggravio dal punto di vista economico, atteso che il risparmio di percorso (e quindi di soldini necessari per scavare la montagna) è considerevole.
Nello stesso sito di Trunca, si può affermare con certezza che non esistono impedimenti di nessuna natura né sui fondali marini (batimetria, correnti, ecc.), né di percorso vero e proprio, poiché non vi sono impluvi da superare e nella parte più alta, in corrispondenza del puntone Le Selle, esiste già una strada che potrebbe essere utilizzata anche come
strada di servizio per la necessaria manutenzione, con altro risparmio nell'esecuzione delle opere accessorie.
Infine, numerose sono state le considerazioni svolte riguardo alla concertazione con gli enti locali e alla situazione più specificamente urbanistica di Favazzina.
Abbiamo umilmente fatto notare che della osannata concertazione -di cui i tecnici della TERNA sono (giustamente) forti sostenitori- i cittadini di Scilla non hanno “sentito” nemmeno una nota!
Personalmente ho infatti la convinzione (riferita sia ai tecnici regionali che della società interessata) che se a Favazzina qualcosa s'è mosso, quando a Melia o a Solano pianteranno il primo traliccio, i proprietari non se ne staranno di certo con le mani in mano. Sulla situazione urbanistica di Favazzina, è da registrare la promessa (positiva) che tutto il materiale di risulta proveniente dallo scavo per la realizzazione della galleria sarà utilizzato per il ripascimento della spiaggia (sicuramente meglio della sabbia, compatibile ma inquinata, che dovrebbe arrivare dal porto di Gioia Tauro). Inoltre, il tanto desiderato sviluppo turistico della frazione nonché la realizzazione dell'ormai famosa via Marina di cui si parla da anni e che si dovrebbero attuare mediante il nuovo PRG, sono state definite da uno degli ingegneri della Regione “Pura fantascienza”, atteso che lo strumento urbanistico è stato redatto sulla base di una cartografia vecchia di circa un ventennio e
non più attuale.
Al che, s'è fatto rispettosamente notare che la Regione, che pure sta spendendo fior
di quattrini per l'elaborazione di una nuova cartografia:

1) non ha ancora dotato i Comuni di una cartografia decente da poter utilizzare;

2) quel piano, “pura fantascienza”, l'ha approvato definitivamente non più di un anno e mezzo fa!

Chiudo, segnalando che nella stessa serata di oggi, si sono gettate formalmente le basi per la costituzione di un comitato che si occuperà di tutti gli aspetti legati all'ambiente dell'intero territorio comunale, e quindi anche delle questioni relative all'elettrodotto o agli impianti di telefonia cellulare. E' stata elaborata una prima bozza di statuto che sarà più approfonditamente vagliata in una riunione che si svolgerà venerdì pomeriggio.

Chiunque volesse aderire, può farlo anche contattandomi, oltre che personalmente, anche sul sito tramite i commenti nella sezione

"Malablogs-U blog ru nonnu" o tramite email all'indirizzo: unonnu@malanova.it

Per il suddetto comitato, si è scelto anche un nome particolare: ARCOBALENO.

Mai denominazione fu più appropriata. Sì, perché -oltre quello che ho raccontato finora- sono sicuro che tra elettrodotto e telefonini, ne vedremo davvero... di tutti i colori!

 

'A VIGNA RU ZI' MICU (by 'U Nonnu)

E' proprio vero, la storia si ripete.

All'epoca della realizzazione del metanodotto, erano sorte numerose polemiche circa l'opportunità di ubicare detti impianti in un'area a “vocazione” turistica come quella di Favazzina. Tante discussioni però non sono servite ad evitare la realizzazione dell'impianto in quel sito così particolare.

Per giunta, al danno, si aggiunse la beffa: il Comune di Scilla -costretto ad uscire dal Consorzio Calabria 30 che gestiva l'erogazione del metano per via della grave situazione debitoria in cui versava all'epoca- è rimasto l'unico dell'intero circondario a non poter usufruire del prezioso ed economico gas! In più, oltre al fatto che la linea proveniente dall'Africa ndi passa praticamenti nte mussa, gran parte del territorio di Melia è rimasto letteralmente avviluppato in un groviglio di tubazioni metanifere, senza che le nostre case potessero mai essere scaldate come quelle del resto dell'Europa.

Adesso, la stessa cosa sta per ripetersi con la costruzione del nuovo elettrodotto.

Detto già di quanto si prevedeva nel rapporto della TERNA per gli anni 2004-2005, dalla lettura dei Piani di Sviluppo relativi al 2005 e al 2006, nascono alcune considerazioni.

  1. Anche se il progetto ha già ottenuto alcune autorizzazioni con la normativa preesistente (vedi iter burocratico), poiché l'ultima variante presentata è del marzo 2006, secondo quanto previsto dall'art. 16.7 del D.Lgs n° 190/2002, la società TERNA ha deciso di avvalersi delle nuove procedure di valutazione ivi previste, tra le quali la V.A.S. (Valutazione Ambientale Strategica) da attuare in concertazione con tutti gli Enti territoriali interessati. Da qui il ritardo accumulato per il relativo completamento dell'iter autorizzativo, che fa slittare la previsione di completamento dell'impianto dal 2009 al 2010.
  2. Le linee a doppia terna -che dovrebbero essere utilizzate nel nostro tratto- sono (a detta della TERNA) quelle più affidabili tecnicamente e meno dannose dal punto di vista dell'inquinamento elettromagnetico. A tal proposito, è bene rimarcare che per la determinazione delle relative fasce di rispetto, ci si avvale di una metodologia di calcolo provvisoria, definita dal Ministero dell'Ambiente con una...lettera (!) [vedi Piano di Sviluppo 2005]
  3. Allo stato attuale, è stato quindi identificata quella che viene definita “fascia di fattibilità”, che è quella che conterrà praticamente il tracciato definitivo. Il tutto, previa identificazione di una zona di territorio -dicono- esente da criticità (sicuro?!), in accordo anche con gli Enti gestori di eventuali “interferenze” [art. 5 D.Lgs. n° 190/2002] presenti sul territorio. Nel caso di Favazzina, significa: parere favorevole da parte della S.N.A.M.
  4. Nei Piani di Sviluppo sia del 2005 che del 2006, si sottolinea che la realizzazione di questo tratto di elettrodotto rappresenta uno degli interventi di maggiore rilevanza per l'intera rete, in quanto situato in uno dei punti di maggiore criticità della rete nazionale. In particolare, si punta a “rendere possibile un consistente incremento della capacità di trasporto fra la Sicilia ed il Continente, atteso che “...Altro fenomeno destinato ad accrescersi nel lungo periodo è quello che prevede una tendenza dei flussi sulla rete a 380 kV con significativi transiti dal Centro-Sud verso il Centro-Nord del Paese.” ....”..dagli impianti di generazione verso gli impianti di prelievo destinati ad alimentare le utenze.
  5. A ciò si aggiunga che la linea attualmente esistente è ridotta in condizioni a dir poco pietose, tanto che “...oltre il 40% dell’energia non fornita (ENF) in occasione di disservizi riguarda le regioni del Mezzogiorno e le Isole e che la sezione Sicilia-Calabria risulta frequentemente satura in entrambi i versi.” ...In Calabria sono prevedibili problemi per l’alimentazione della parte meridionale della regione,attualmente alimentata dalla sola stazione di Rizziconi e caratterizzata da una bassa qualità del servizio di distribuzione.” Pertanto, il collegamento diretto tra la Sicilia e il continente -tramite il punto di snodo di Scilla- è l'intervento più significativo da attuare a breve termine.
  6. Dal confronto tra i due citati Piani di Sviluppo, un'altra cosa salta subito all'occhio. La denominazione dell'elettrodotto, originariamente era Elettrodotto a 380 kV “Sorgente-Rizziconi”, mentre nel 2006 è stato modificato in Elettrodotto a 380 kV “Sorgente - Scilla – Rizziconi”. Come ben si comprenderà, non è una semplice differenza semantica. Tale nuova denominazione è invece estremamente indicativa del fatto che Scilla diventa un punto di snodo primario. Infatti, la TERNA afferma esplicitamente che: “...attraverso la nuova stazione di trasformazione di Scilla, permetterà di migliorare la qualità del servizio nella Calabria meridionale.[vedasi pagg. 8, 11 e 12 del P.d.S. 2006 e art. 3 del Protocollo d'intesa]. Forse è per via di questo ruolo di primo piano svolto dal nostro paesello, che la stessa TERNA (e per essa il Ministero) indennizzerà il Comune con una cifra considerevole. Per la cronaca, si parla di circa € 1.400.000,00 ma di questo e di molto altro (come descritto in seguito) nessuno ha precisa contezza.
  7. L'obiettivo dichiarato che si intende raggiungere è dunque quello di produrre energia (in un prossimo futuro soprattutto di natura eolica) in Sicilia e Calabria e di convogliarla poi prima al Centro e poi al Nord, dove si concentrerà gran parte della richiesta nei prossimi anni.

Lasciando da parte le pur legittime considerazioni relativamente alla questione Nord-Sud, è evidente che di fronte a cotante motivazioni, non si può non inchinarsi al superiore interesse nazionale.

Tant'è che nella bozza del protocollo d'intesa approvato dal Comune, all'art. 6 si afferma che “Gli stessi Enti si impegnano a confermare, nell'ambito della Conferenza dei Servizi e della procedura di VIA o procedura analoga che risultasse più celere, il parere positivo espresso nell'ambito del presente Protocollo di intesa attraverso la fornitura di tutti gli atti, autorizzazioni e quanto altro previsto dall'iter autorizzativo, nonché per tutti gli ulteriori adempimenti necessari per la realizzazione ed esercizio delle opere”.

In parole povere: non sulu nd'aviti a cunzari 'a tavula, ma nd'aviti a dari puru l'ogghiu, 'u rriniu, 'u sali, ecc. mi cunzamu 'a 'nzalata!

Siccome simu calabrisi,di notoriu carattiri ospitali, verrebbe da dire: parenti ra zzita? Trasiti!

Pertanto, uno dei primi adempimenti che il Comune dovrà fare -poiché espressamente previsto dalla Legge (art. 3.7 D.Lgs. n° 190/2002)- è provvedere alla variazione del Piano Regolatore vigente (approvato di recente), recependo le indicazioni progettuali e prevedendo le necessarie misure di salvaguardia delle aree impegnate dall'esecuzione dell'opera e delle relative fasce di rispetto (di cui s'è detto al n. 2).

L'unica “scappatoia” possibile, considerato lo stato dell'arte e i margini di manovra alquanto ristretti, è che gli organi statali competenti (citati nell'art. 4 della Delibera consiliare), prendano atto che all'interno della fascia di fattibilità considerata, esistono di fatto delle condizioni strutturali ed ambientali di rilevante entità, tali da riesaminare almeno in parte quanto già stabilito.

Ci riferiamo in particolare:

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Nel caso di Favazzina, all'estrema vicinanza degli impianti del metanodotto. Il connubio metanodotto-elettrodotto, qualora non attentamente esaminato, potrebbe rappresentare una fonte di pericolo non indifferente. Non si conoscono, al riguardo, le valutazioni fatte dalla SNAM in qualità di proprietario di un'opera d'interferenza con il realizzando elettrodotto, come esposto al punto n. 3 .
Altre naturali riserve si nutrono con riferimento all'ambiente marino e dei fondali e della probabile influenza che i cavi sottomarini eserciteranno sul loro ecosistema, in particolare nelle vicinanze dell'approdo alla terraferma.

bullet Melia (ov'è ubicata la centrale di smistamento) e Solano (attraversamento), continueranno a essere “segnate” dalle tracce dei fili dell'elettrodotto, dei tralicci (alti “solo” 11,5 mt.) e delle relative fasce di rispetto. Viste sulla carta, esse danno l'impressione -senza timore d'esagerazione- di vere e proprie “frustate” ricevute da un ambito territoriale che dopo la recente approvazione dell'adeguamento dello strumento urbanistico si era pensato di valorizzare, con la previsione della possibilità di realizzazione di insediamenti turistici.

A tal proposito è chiaro e lampante che il Comune di Scilla oltre ad approvare la Delibera con ampio ritardo (l'approvazione sarebbe dovuta avvenire entro il 10 Novembre 2006, invece è del 26 Gennaio di quest'anno!), è altresì inadempiente rispetto a uno degli impegni di sua esclusiva competenza, come previsto dal più volte citato Protocollo di intesa all'art. 6.2: “Gli Enti [sottoscrittori dell'atto]...si impegnano a...favorire la realizzazione delle opere... anche mediante la diffusione preventiva delle informazioni sugli approfondimenti svolti e sui contenuti del presente Protocollo di intesa, per prevenire e dirimere ogni conflitto territoriale e sociale dovesse sorgere.

Se il Comune si fosse premurato di mettere al corrente la cittadinanza di tutti gli aspetti di una questione di così ampia rilevanza, i due aspetti sopra legittimamente evidenziati, molti dubbi, molte perplessità e, diciamolo, molte paure (che magari a cose fatte si riveleranno infondate), sarebbero stati discussi e risolti con la piena presa di coscienza da parte di tutti.

 

Mi tornano in mente le parole di un signore di Melia, naturalmente ignaro di tutto.

Qualche giorno fa, mi riferiva di aver proceduto abusivamente al modesto ampliamento di un fabbricato di sua proprietà, perché deve maritare la figliola. Gli ho allora chiesto perché non avesse presentato il progetto e mi ha risposto: in teoria, la mia proprietà è in zona edificabile, ma non è possibile fare l'ampliamento per via del fatto che essa ricade nella zona di rispetto dell'elettrodotto [quello già esistente]. Non vi dico che faccia ha fatto quando l'ho messo al corrente del nuovo progetto!

Dunque, assodato che questo elettrodotto s'ha da fare, poiché come ho detto, la storia si ripete, non può non tornare alla mente il famoso “Obbedisco!” di garibaldina memoria.

Sarebbe opportuno però che il cittadino fosse messo in condizioni di “obbedire” sì ma con coscienza di ciò che gli accade intorno, avendo effettiva contezza di tutti gli aspetti legati a un'operazione di siffatta portata.

Così facendo, come peraltro prevedono tutti gli strumenti legislativi in vigore e com'è nelle intenzioni (rimaste nel caso scillese sulla carta) della società costruttrice, il cittadino si vedrà coinvolto e reso partecipe della scelta che si andrà a fare.

Se questa presa di coscienza -come già avvenuto in passato per il metanodotto (anche se allora era un'altra epoca, anche dal punto di vista legislativo)- viene resa impossibile (per trascuratezza, incapacità o altro...), il cittadino percepirà il fatto solo ed esclusivamente come un danno personale.

Sì, quel signore di Melia e tutti coloro che saranno direttamente o indirettamente interessati dalla costruzione dell'elettrodotto, si sentiranno come se la loro proprietà (cui, per disgraziata natura di meridionali, siamo morbosamente attaccati), venisse violata quasi impunemente e venisse a trovarsi alla mercé di chiunque (non importa se dotato di risorse economiche più o meno cospicue), propriu comu fussi....'a vigna ru zi' Micu!

 

Documenti allegati:

Avviso TERNA --- Interrogazione parlamentare --- Grafico area d'approdo

Rapporto GRTN 2004/05 --- Delibera Comune di Scilla --- Normativa GRTN

Comunicato Stampa --- ITER Burocratico --- Piano Sviluppo TERNA 2006

Piano Sviluppo GRTN 2005

A TAVULA CUNZATA (by 'U Nonnu)

Grande stupore, misto a rabbia e poi fermento (tardivo?), ha suscitato la notizia secondo la quale, il territorio del nostro Comune verrà interessato dall'attraversamento di un nuovo elettrodotto. Si tratta dell'elettrodotto (a 380.000 V) che da Rizziconi porterà la corrente in Sicilia, precisamente fino a Milazzo.

In particolare, grazie alla parte di percorso che più c'interessa, proprio il nostro Scigghio farà da trait d'union tra la Trinacria e il continente europeo. Infatti, i cavi che si dipartiranno dalla centrale elettrica di Sorgente (nei pressi di Milazzo), attraverseranno i fondali dello Stretto di Messina e, dopo questa bella 'nnatata in apnea, rivedranno la luce del sole e si poseranno sulla terraferma (o quasi), indovinate un po' dove? A Favazzina! Eh sì, proprio a Favazzina. Per l'esattezza, giusto nei pressi del metanodotto gestito dalla S.N.A.M. .

La società che costruirà l'elettrodotto è la TERNA, nata dalla fusione con la GRTN [vedasi interrogazione parlamentare e rapporto relativo agli anni 2004-2005], una società che -stando sempre allo stesso rapporto 2004/05- gestisce i 2/3 del mercato nazionale dell'energia, per un giro d'affari -senti e trema!- di circa 12 miliardi di Euro [quasi 1/3 dell'ultima manovra finanziaria]. In sostanza, i suddetti cavi dovrebbero sbarcare sulla spiaggia di Favazzina, quindi verrebbero “intubati” in galleria -praticamente parallela a quella già esistente per il metanodotto- e condotti alla centrale elettrica di Melia. Da qui, si dipartirebbe quindi il tratto aereo -costituito da fili sospesi su tralicci alti 11,5 mt. dal suolo (quasi 'na casa a quattro piani)- che attraversando sia la stessa Melia che Solano Superiore, proseguirebbe poi verso Nord, fino a Rizziconi. Da Rizziconi, 'sti famosi cavi raggiungeranno prima Feroleto e poi, infine, il paese di Laino.

Per quanto rilevabile dagli atti ufficiali è indubbio che l'opera rivesta una grossa importanza sotto tutti i punti di vista. Inoltre -secondo quanto afferma la stessa società esecutrice nell'illustrare il metodo di lavoro- dovremmo pensare che siano state ben valutati tutti gli aspetti inerenti la conformazione idrogeologica e l'assetto urbanistico e generale del territorio, le infrastrutture e gli impianti ivi già presenti. Saremmo portati a pensare che questo progetto -che nonostante la storia alquanto travagliata [vedi interrogazione parlamentare da pag. 5] sia il frutto di << ...processi di concertazione e collaborazione preventivi...>> che << ... hanno permesso di raggiungere soluzioni di sviluppo concordate con gli Enti Locali...>>, successivamente sfociate: prima nell'Accordo di Programma con la Regione Calabria del 2004 (per l'applicazione del metodo di Valutazione Ambientale Strategica, in ogni caso propedeutica alla Valutazione d'Impatto Ambientale); poi nel protocollo d'intesa siglato tra la società TERNA, la stessa Regione, la Provincia di Reggio Calabria e i Comuni interessati (otto, tra i quali Scilla), sottoscritto nel 2006. Detto protocollo d'intesa è stato quindi approvato dal Consiglio Comunale del nostro Comune con Delibera n° 4 del 26.01.2007. Leggendo la delibera consiliare [vedi allegato], nell'art. 4 del protocollo d'intesa viene definita la cosiddetta “fascia di fattibilità” del tracciato:

Nel successivo art. 5, si afferma poi:

Da quanto sopra, si evince dunque che eventuali modifiche al percorso -salvo future prescrizioni in sede di V.I.A.- potranno essere apportate solo ed esclusivamente all'interno della fascia già individuata [vedi grafico dell'area].

Grafico area d'approdo

 La stessa società TERNA, nel tempo massimo di due anni dall'entrata in funzione della nuova linea, s'impegna comunque a dismettere le vecchie reti a 150 kV che attualmente “infestano” Melia portando l'energia elettrica fino a Villa San Giovanni.

Questa, fino a oggi, è la situazione. All'inizio parlavamo di stupore, rabbia e fermento. Non si può non rimanere stupiti nel venire a conoscenza di un progetto così importante a circa due anni e mezzo di distanza dal primo -vincolante- accordo che lo riguardava. Non si può non mettere in evidenza che tutte le belle parole scritte, i <<4 principi di base che il GRTN si impegna a perseguire con le controparti nella concertazione .... condivisione, partecipazione, ripercorribilità e trasparenza...>> sono stati mandati nascostamente a farsi strabenedire. La popolazione Scillese è stata messa davanti al fatto già compiuto, come se tutto ciò fosse accaduto di notte e perciò non si vitti.

In poche parole, è come se lo Scigghitano sia tornato a casa e abbia trovato seduti nella propria stanza da pranzo degli ignoti benestanti commensali che -in cambio di un pasto abbondante con cui farlo rimpinzare a sazietà- gli hanno fatto trovare la tavola bell' e cunzata!

 Di questa “concertazione” -che pure, stando sempre agli atti ufficiali, è oramai formalmente avvenuta- il cittadino comune non ha potuto sentire proprio niente, in quanto le sale dove è stata suonata questa musica erano evidentemente ben insonorizzate. L'uomo della strada, proprio perché sulla strada, ne ha potuto così captare giusto qualche ultima nota, per di più abbastanza stonata. Ecco perché la rabbia. In ultimo, il fermento. Anche se i termini e le modalità d'esecuzione del progetto sono stati oramai ampiamente fissati, numerosi sono i punti da chiarire e possibilmente da ridiscutere, se possibile, tra istituzioni e cittadinanza tutta.

E' quello che ci si auspica avvenga, in primo luogo nel prossimo consiglio comunale -la cui convocazione è stata chiesta dalla minoranza perché avvenga in seduta pubblica- che dovrebbe svolgersi entro i prossimi 15 giorni.

...Ti cunvincisti? Per non sapere leggere e scrivere..

Firma la MalaPetizione indirizzata al Comune di Scilla

per la "Modifica del tracciato dell'Elettrodotto Sorgente - Rizziconi"

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