LA NUOVA A3: “SALERNO-SCILLA”

malanewslogosml_thumbIn un’estate scigghitana che ha registrato numerose sorprese, la notizia più clamorosa sembra giungere proprio alla fine. L’autostrada “A3 -Salerno-Reggio Calabria” è pronta a cangiari nomu… 
In un futuro (sempre più vicino) potrebbe chiamarsi “Salerno – Scilla”!


 

 

cartello a3 salerno - scilla

Ne da notizia stamani il Quotidiano della Calabria con un lungo articolo, nel quale viene illustrata la diatriba strisciante tra il consorzio “Scilla” (che cura appunto il tratto scigghitano) e l’Anas. Diatriba della quale finora non è che sia trapelato granché.

Il risultato finale è che i lavori del VI (e ultimo) macrolotto, cioè quelli nel tratto compreso tra lo svincolo di Scilla e Reggio Calabria, sono fermi. Cantieri chiusi per mancanza di fondi!

 

 

Il mancato completamento finu a Rriggiu, significa che l'”ammodernamento” dell’autostrada più travagliata d’Italia si ferma propriu nel nostro paisuzzu.

Quali implicazioni potrebbe avere una tale eventualità?

In primisi, il nome di Scilla verrebbe riportato con maggiore evidenza un po’ ovunque: dalle mappe stradali, ai giornali, ai telegiornali ogni vota chi capita un qualchecosa di bonu, ma, sicuramente, ogni qual volta (facendu corna) dovesse accadere una mala ‘ccasioni.

Di sicuru ce ne potremmo avvantaggiari, dicendu che Scilla è l’ultimu paisi della penisola italica ad esseri collegatu via autostrada con il resto dello Strivale e con l’Europa tutta.

Ci sarebbi puru un altro vantaggiu. Come si sa, Reggio Calabria è stata dichiarata da poco “Città metropolitana”. E’ ‘na cosa bona, ne siamo convinti, ma a essiri sinceri, ancora nessuno ha capito né come dovrà funzionare né, soprattuttu, quant’è longa e quant’è larga ‘sta  città metropolitana. Aundi ‘ccumincia e aundi finisci: parti ‘i Pellaro o ‘i Lazzaro? ‘rriva a Villa, a Scilla, a Bagnara o -comu all’autobus ‘ill’AMA, si ferma a’ Catuna?

Ora, se l’autostrada si fermasse a Sclla, il tratto esistente dallo Scigghio finu a rriggiu diventerebbe una semplici strada extraurbana a scorrimento veloce, all’interno della città metropolitana. Ciò significa che Scilla diventerebbe praticamenti il quartiere più periferico della parte nord della nuova città metropolitana.

Significa puru che, facendu parti della città metropolitana, il paesello scigghitanu potrebbe usufruire di tutti i vantaggi -in primo luogo economici- di cui dovrebbe godere la nuova istituzione che non farebbe più parte della Provincia di Reggio Calabria, ma costituirebbe un’entità territoriale a sè, dotata di una propria autonomia finanziaria.

Come si può notare, sono tanti i “se”, i “ma” e abbiamo dovuto abbondare con l’uso del condizionale, in quanto quelle di cui sopra sono al momento delle ipotesi ad alto rischio di concretizzazione.

Un mancato completamento dell’ormai famoso ammodernamento fino a Reggio e l’attuale situazione di blocco dei cantieri, oltre che dal cosorzio “Scilla”, non sarà ben accetto:

dai proprietari dei terreni già interessati dagli espropri, che si sono visti sottratti terreni che rischiano di rimanere inutilizzati, con conseguente danno ambientale;

dagli operai e dai tecnici delle imprese esecutrici, costretti a incrociare le braccia;

dagli sbinturati automobilisti costretti, al contrario, ad allargarle le braccia, messi in croce come sono dall’infinita serie di chicane, di corsie alternate e pericolosissime gallerie buie che sono chiamati ad affrontare giornalmente nell’ultimo tratto fino a Reggio.

E sì, se Cristo s’è fermato a Eboli, i poviri cristi che si avventureranno via autostrada per le calabre contrade, si fermeranno a Scilla!