LA BELLEZZA CONTRO LE MAFIE

E torna a coppi. 
L’altro giorno, nuova intimidazione al procuratore Pignatone. E’ l’ennesimo episodio che si registra ai danni degli uomini della procura reggina.
E’ dall’inizio dell’anno che il passare dei mesi viene praticamente scandito da ordigni, lettere minatorie, proiettili, ecc. Sono tutti segnali inquietanti.
Così come è inquietante –qualunque ne sia la motivazione- la notizia sempre di qualche giorno addietro del trasferimento del pm Francesco Neri (che indagò sulle navi dei veleni), stabilito d’ufficio dal CSM per incompatibilità ambientale.
Ieri pomeriggio, puntuale, la nuova manifestazione di solidarietà (così com’era successo il giorno dopo l’arresto del boss Tegano), con un corteo che ha percorso tutto il corso Garibaldi, da Piazza De Nava fino a piazza Duomo.
Indubbiamente sono reazioni che fa piacere registrare, specie se paragonate al silenzio, a quell’aria di paura, di puro terrore, che si respirava a Reggio negli anni della ultima, terribile, guerra di mafia conclusasi alla fine degli anni ’80.
Così come a Palermo dopo l’arresto di Provenzano, oggi Reggio e Scilla con la recente manifestazione “Basta Indifferenza” sembra vivere una nuova stagione, nella quale si fa strada la consapevolezza che vivere nella legalità è bello.
E la bellezza della legalità, a noi calabresi la insegnano oggi gli uomini della procura come Pignatone o Gratteri, poliziotti come Cortese; l’hanno insegnata uomini come il Giudice Antonino Scopelliti, di cui si parla troppo poco, ma la cui figura è stata ricordata di recente in una bella trasmissione che va in onda su Radio Uno Rai: “La bellezza contro le mafie”.  L’orario di messa in onda non è dei migliori e più comodi, ma, pur nella brevità del formato, il tema trattato e le testimonianze dirette di chi ha sofferto, ha combattuto e combatte la mafia, fanno riflettere. Consigliamo a tutti di seguirla.
E contro la mafia si è elevata oggi la voce di tre giovanissimi reggini che hanno ricevuto il premio letterario, sul tema della legalità, intitolato proprio al Giudice Scopelliti, indetto annualmente dal Lions Club di Campo Calabro.
Tra di loro lo scillese Andrea Bova, alunno della III A della Scuola Media “G. Minasi”, uno di quelli della Banda del sogno interrotto. Complimenti!
Diceva Giovanni Falcone: “La mafia è un fatto umano e come tutte le cose umane avrà’ un inizio e una fine”
Beh, se per uno che invia lettere anonime con dentro proiettili, ci sono poi  manifestazioni come “Basta indifferenza” e tre esempi di bellezza come quelli di Andrea e dei compagni premiati, allora la fine di cui parlava Giovanni Falcone è sempre più vicina.


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