Buon compleanno Concettina…

Concettina Vasapollo

 

Concettina Vasapollo, nata a Vibo Valentia (già Monteleone di Calabria) nell’Anno Domini 1912, oggi avrebbe compiuto 99 anni.
Concettina ebbe una vita travagliata, come molte donne nate nel 1912 a Vibo Valentia o altrove. Nacque in una famiglia piuttosto numerosa, ma le malattie e la prima guerra mondiale lasciarono pesantemente il segno. Intanto, per non sbagliarsi, il papà emigrava in America e si faceva un’altra famiglia. Spirata anche la mamma e sposatesi le sorelle più grandi, Concettina lasciò la Calabria a ventun anni per raggiungere prima Roma (soltanto per qualche mese) e poi Torino, prima capitale d’Italia.
Erano gli anni ’30, un po’ grigi e polverosi, e le dittature nazifasciste bussavano alle porte. Fortunatamente alla porta di Concettina bussava anche un po’ di sole. Infatti nei suoi mesi romani conobbe una pantalonaia, Donna Luciana, che la volle con sè a lavorare nella sua bottega torinese ben avviata. Fu così che Concettina salì al nord con buone prospettive di vita e di lavoro e proprio lì ebbe modo di conoscere un sarto quasi compaesano (di cognome Figliano e non Versace, ahimé…), originario di S. Onofrio per la precisione, emigrato da qualche tempo all’ombra delle Alpi. Che il sarto stesse per sposarsi con una piemontese era solo un dettaglio della storia; che avesse anche qualche altra amante in giro per Torino (tra le quali una di nome Nanà e casualmente Donna Luciana!) anche questo è solo un dettaglio della nostra intricata vicenda.
In ogni caso tra i due fu amore e forse fu anche passione (seppur contrastata), tanto che nacquero la bellezza di due bimbi! Certo, le  creature non avevano un vero papà (che incontravano solo sporadicamente), ma avevano una vera singlemamma che, tra le bombe della seconda guerra mondiale, prese giustappunto “armi e bagagli” per sfollare verso le campagne dell’Eporediese, a qualche decina di chilometri da Torino. I bambini crescevano tra cespugli di menta selvatica e campi di grano, gatti, mucche, conigli e galline, parlando un ottimo piemontese e integrandosi nella vita semicontadina della provincia.
Finita la guerra e cessato l’allarme, alla fine degli anni ’40 la singlefamiglia rientra in città e i bambini frequentano le scuole. Concettina è sempre un po’ apprensiva, e nel mentre scodella una parmigiana o un po’ di fileja, osserva i suoi figli crescere chiedendosi cosa ne sarebbe stato del loro futuro e cosa ne sarebbe stato di lei e del suo amore sospeso per un uomo sposato che diceva di amarla…
Nel frattempo erano i suoi stessi figli, già grandicelli, a prender rispettivamente marito e moglie. E chissà quale vestito da sposa Concettina immaginava per sè nel giorno del suo matrimonio. Chi mai può sapere quanti pensieri e quante domande affollavano la mente di una testarda ragazza vibonese ormai cresciuta e un po’ disillusa… Qualcuno l’avrebbe mai amata davvero un giorno? Avrebbe mai coronato il sogno di una vita? O avrebbe vissuto per sempre in quel limbo di desiderio e malinconia che il fato riserva alle donne che sono di uno e non sono di nessuno? E poi… chi aveva ucciso Marilyn Monroe, se non era suicidio? Elvis era ancora vivo?
Tra un disco dei Beatles e un film di Albano nascevano i suoi nipoti e Concettina era così contenta di questo figliame e nipotame che cresceva e si moltiplicava al punto da smettere di farsi troppe domande, quando …improvvisamente la moglie piemontese del sarto calabrese ebbe a morire.
“Adesso devi sposarmi. Lo devi al Signore, lo devi ai tuoi figli e ai tuoi nipoti, prima ancora che a me.”
E fu così che Concettina, con la forza dei suoi sessantacinque anni e con gran sorpresa di tutti, in una mattina di primavera del 1978, davanti a un pubblico particolarmente esiguo composto da sua figlia e dall’ultima nipotina in fasce, indossò il suo abito nuziale: un vestito leggero verde salvia e tanta, tanta soddisfazione. Quella di una vita di speranza e di speranze che aveva finalmente trovato la sua concretizzazione buona e giusta.
Concettina Vasapollo ci ha lasciato da anni ormai, portandosi dietro le sue piccole grandi battaglie, le sue gioie, le sue paure… ma ogni tanto mi appare in sogno lasciando qui e là qualche indizio, qualche visione, qualche segnale. Come se volesse guidarmi e indicarmi una via. Se me lo consentirete, vorrei raccontare qualcuno di questi sogni. Ma vorrei anche -e qui spero perdoniate la mia presunzione- far da tramite tra lei e voi, se mai aveste qualcosa da chiederle o da confidarle… in fondo Concettina Vasapollo potrebbe essere quella vecchietta sorridente che salutate sempre la domenica mattina in piazza. Magari potreste avere un sogno curioso o misterioso da farle interpretare e chi meglio di lei potrebbe dargli un senso? Credetemi, lei ne sarebbe molto felice e io molto lusingata.
Concettina Vasapollo avrebbe compiuto 99 anni proprio oggi. Buon compleanno, Concettina. Buon compleanno, nonna.

To be continued…