Riflessioni “incazzate” sulla malanoveria del giorno

Questo spazio vuole essere dedicato ad una critica libera che dia espressione ad idee eterogenee, a volte anche “ibride”, sul nostro Paese, l’Italia, dove ogni giorno attualità e politica superano sempre più la satira.

 

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A pochi giorni dall’inosservato declassamento del rating italiano di ben 3 gradini da parte di Moody’s, che sta a significare una sempre più crescente incertezza circa le possibilità del governo italiano di raggiungere gli obiettivi di consolidamento fiscale, e del crollo di Barletta con cinque donne morte sotto le macerie per 4 euro all’ora, in Parlamento si discute del ddl intercettazioni.

Eh già, cosa c’è di più importante che salvaguardare la legalità in Italia punendo, anche col carcere da sei mesi a tre anni, chi commette gravi infrazioni ai danni dello Stato e della società civile? Ovviamente non ci riferiamo agli assassini, ai corruttori, agli evasori fiscali o ai truffatori, ma parliamo dei giornalisti, ossia quegli esseri ignobili che da qualche tempo a questa parte si sono macchiati di un reato atroce: la divulgazione delle conversazioni private, oggetto per di più di innumerevoli indagini giudiziarie, dell’imperatore e della sua corte pretoriana.

Questo governo sempre più liberticida, per quanto riguarda l’informazione e la critica, e anche criminale relativamente alla giustizia ed alla sicurezza dei suoi cittadini, ha trovato come soluzione allo stallo di proporzioni cosmiche in cui versa l’Italia quella di mandare in galera gli intellettuali detrattori e di lasciare campo libero e poltrone ai mistificatori.

Oltre tutto il premier continua a lanciare fastidiosi ed insopportabili proclami innocentisti definendosi finanche perseguitato dalla magistratura alla stregua di Amanda Knox. A questo punto che il parallelismo lo facesse fino in fondo: se lui è come Amanda, l’Italia e gli italiani sono ridotti proprio come la povera Meredith.

 

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