MalaStoria: Scilla, la chiesa e la Confraternita del SS Rosario

SCILLA. La chiesa del SS Rosario, gravemente danneggiata dal terremoto del 1908, sorgeva di fronte la chiesa di San Rocco nella parte di piazza sovrastante il locale Vertigine. Era sede dell’omonima Confraternita, costituita in gran parte dal ceto abbiente (nobili, proprietari terrieri, professionisti, benestanti). I confratelli e i loro stretti congiunti, alla morte, venivano sepolti nella cripta ubicata al di sotto dell’attuale piazza San Rocco. L’inumazione in cripta avvenne, presumibilmente, sino all’ottobre 1842 quando, alla presenza del Regio giudice Don Gaetano Catalani e del sindaco Don Tommaso Cutellè fu consacrato dall’arciprete Paolo Tuzzo il Camposanto ubicato in contrada Santa Croce. Con l’editto di Saint Cloud (12 giugno 1806) esteso in Italia dall’Editto di polizia medica del 5 settembre 1806), Napoleone stabilì che “le tombe venissero poste al di fuori delle mura cittadine, in luoghi soleggiati e arieggiati”. Trascorsi 36 anni Scilla ebbe il suo Camposanto che, di fatto, abolì le cripte sepolcrali. La Confraternita fece edificare all’interno dell’attuale cimitero il sepolcro del SS Rosario. Tornando a parlare della Chiesa del SS Rosario vi è da aggiungere che nel corso dei lavori di ristrutturazione della chiesa di San Rocco è stata scoperta l’esistenza di un cunicolo sotterraneo che collegava i due due monumenti di culto.

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