In tempi morti come questo

Quando torno a casa, in tempi morti come questo (sono le 12e30, mi sono appena svegliato, bevo del caffè freddo in attesa di decidere cosa farò nella mezz’ora che mi separa dal pranzo, sapendo che non farò niente) mi metto a frugare tra gli scaffali del soggiorno in cerca di qualcosa da leggere senza troppe pretese. Mi capita tra le mani un reperto storico: si tratta di una lettura proposta a noi studenti del Liceo Scientifico “Enrico Fermi” di Bagnara Calabra dal corpo docenti. Sia chiaro, io non so se di libri ce ne proposero altri in quei cinque anni (ammetto che la lettura mi interessava poco), ma a quanto ricordo da scuola ho portato a casa solo questo, L’altro nome del rock di Enrico Brizzi e Lorenzo Marzaduri. La scelta all’epoca (era il 2001) non mi dispiacque. “Una visione nuova della musica giovanile, – leggo in bandella sinistra – un modo nuovo di interrogarla, una tonalità inaspettata: il romanzo breve e gli otto racconti che compongono questo libro […] ingaggiano un corpo a corpo con la possibilità sempre incombente, per i diversi protagonisti, di un rischio estremo, di una sconfitta esistenziale”. “Se è vero – bandella destra – che il rock è stato spesso definito la musica del «diavolo», è anche vero che in filigrana dentro queste storie possiamo leggere, del rock, un altro nome: […] ogni profilo di personaggio, ogni vicenda, trova posto in un luogo ove pietas e coraggio giocano la loro rischiosa e, per ciò stesso, più umana partita”. Non male.

Ecco lo stralcio di uno dei racconti. Si parla di Raul, passato da cantante di ska e presente incerto:

E a ventotto anni, a te andava bene comunque. Avevi pur sempre la compagnia dei tuoi amici, non era così?
E se fino alle sei del pomeriggio il giovane Corda era in balia dei matti al telefono che insistevano a tormentarlo fin dentro la sua stanzetta di neosalariato presso l’ufficio stampa della Provincia, l’oste Dillinger c’era a qualunque ora, per darti ascolto e ragionare daccapo sull’imminente ritorno dei Parka Power – la riscossa che di nuovo v’avrebbe condotto alla testa della scena ska nazionale.
Bisognava ridare una seconda vita al gruppo, e lo Special di quand’eri ragazzo t’aspettava giù in strada, e anche su quello, nonostante le cromature divenute opache, sapevi di poter contare.
Allora carezzavi un’ultima volta la testa di Lepanto, uscivi dall’appartamento che il padre di tua moglie aveva acquistato per voi e, dentro un anticipo di buoni discorsi con Dillinger, con le chiavi nel palmo scendevi in fretta le scale.


L’altro nome del rock
Enrico Brizzi – Lorenzo Marzaduri
Mondadori – Strade blu
2001
pp. 331 – £ 26,00 – euro 13,43 (all’inizio ci credevano davvero nella conversione in euro centesimo per centesimo)


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