A SCILLA, NDI CALAMMU RI ‘NGAGGHI!

Scilla aereaNdi calammu ri ‘ngagghi. Ovvero, per chi non mastica il dialetto, letteralmente: ce ne siamo scesi dalle fessure. Cioè, stiamo diventando talmente esili da riuscire a passare anche attraverso la cruna di un ago, tipu cammellu delle sacre scritture.

E’ questa la prima riflessione a caldo dopo aver visto i dati demografici rilevati dall’ISTAT che riguardano il nostro paisuzzo scillese. Già nel 1999, dalle colonne di pre-Occupati, il giornalino che fu il progenitore del Malasito, lanciammo l’allarme. La fotografia che abbiamo oggi, dopo quasi vent’anni è, ahimé! una conferma di quei timori.

 

 

 

16938818_10203018451980434_5468549662493711247_nInfatti, le statistiche sono impietose: confrontando i due grafici riportati sotto, si vede come la popolazione scigghitana sia passata da 7.379 all’epoca di Garibaldi, a 4.964 registrati nel 2015 (-28,67%).

Scilla, dunque, per la prima volta nella storia dall’unità d’Italia fin qui, entra nel club dei piccoli comuni (quelli con popolazione inferiore a 5000 abitanti).

    Andamento demografico storico dei censimenti della popolazione di Scilla dal 1861 al 2011.

Grafico andamento storico popolazione Comune di Scilla (RC)

Andamento demografico della popolazione residente nel comune di Scilla dal 2001 al 2015.

Andamento popolazione Comune di Scilla (RC)

Dal 2010 al 2015 saldo -3,4%; al 2015 popolazione 4.964, con un saldo migratorio di -130 unità.

Altro dato importante è il movimento naturale della popolazione scigghitana, ovvero il saldo tra nascite e decessi

Il movimento naturale di una popolazione in un anno è determinato dalla differenza fra le nascite ed i decessi ed è detto anche saldo naturale. Le due linee del grafico in basso riportano l’andamento delle nascite e dei decessi negli ultimi anni. L’andamento del saldo naturale è visualizzato dall’area compresa fra le due linee.

Grafico movimento naturale della popolazione Comune di Scilla (RC)

La distribuzione della popolazione, distinta per classi di età, fornisce altre indicazioni importanti.

Infatti, il grafico ideale è quello a piramide -cioè con una maggioranza di popolazione giovanile rispetto agli anziani.

Nui a Scilla, inveci, simu cu ‘na panza, nella fascia tra 45/69 anni, per il 48,4% masculeddhi e il 51,6% fimmineddhi.

Nel 2016, in età scolare, ovvero dalla naca alle scuole superiori (0-18 anni) c’erano solamente 836 figghioli (meno del 17% della popolazione).

Inoltre, riguardo ai matrimoni, si nota che ci si sposa non prima dei 30 anni.

La popolazione è riportata per classi quinquennali di età sull’asse Y, mentre sull’asse X sono riportati due grafici a barre a specchio con i maschi (a sinistra) e le femmine (a destra). I diversi colori evidenziano la distribuzione della popolazione per stato civile: celibi e nubili, coniugati, vedovi e divorziati.

La popolazione straniera residente a Scilla al 1° gennaio 2016 era di 141 unità e rappresentano il 2,8% della popolazione residente.

Grafico andamento popolazione stranieri Comune di Scilla (RC)

La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con il 33,3% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dall’Albania (13,5%) e dalla Polonia (8,5%).

Grafico cittadinanza stranieri - Scilla 2016

La struttura della popolazione dal 2002 al 2016 -distinta in tre fasce di età: giovani 0-14 anni, adulti 15-64 anni e anziani 65 anni ed oltre- indica che Scilla è in fase regressiva da tempo….cioè che da troppi anni la popolazione giovane è minore di quella anziana.

Lo studio di tali rapporti è importante per valutare alcuni impatti sul sistema sociale, ad esempio sul sistema lavorativo o su quello sanitario (e a fronte di una maggiore domanda di assistenza sanitaria, ristammu senza ‘spitali)

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Altri dati in pillole:

– L’indice di vecchiaia nel 2016 per il comune di Scilla dice che ci sono 167,2 anziani ogni 100 giovani (nel 2002 erano 120, variazione del +39,3%).

– L’indice di mortalità (numero medio di decessi 13,0) è quasi il doppio di quello di natalità (numero medio di nascite 7,0)

– Il carico dei figli in età prescolare per le mamme lavoratrici, dato dal rapporto percentuale tra il numero dei bambini fino a 4 anni ed il numero di donne in età feconda, si è mantenuto sempre oltre 20 e nel 2016 è stato di 24,3.

– Il numero di individui a carico rispetto a quelli che lavorano si è mantenuto sempre ben oltre il 50%.

– L’indice di ricambio della popolazione attiva, ovvero il rapporto percentuale tra la fascia di popolazione che sta per andare in pensione (55-64 anni) e quella che sta per entrare nel mondo del lavoro (15-24 anni) è passato da 74,1 nel 2002 a 119,9 nel 2016. Significa che la popolazione in età lavorativa è abbastanza anziana.

Insomma, a Scilla, siamo sempre più anziani, sempre più pochi e di questi pochi, ben più della metà si fa mantenere.

Un paese in queste condizioni non è destinato a durare a lungo. Le soluzioni?

Certamente, la prima è studiare il modo di trovare un lavoro. Scilla è talmente bella che potremmo lavorare tutti, di meno, e campare di rendita per gran parte dell’anno. Invece, la mancanza di progettualità, di idee, continua a spingere lo scillese a trovare più facile la soluzione dell’emigrazione. Salvo poi scoprire, in gran parte dei casi e con le dovute eccezioni, che quello che fai da un’altra parte del mondo, l’avresti potuto fare anche a Scilla.

Lavoro ce n’è, nel campo dell’agricoltura soprattutto, perché è quello il futuro: il ritorno alla terra. Non putimu mangiari computers o telefonini!

Lavoro ce n’è, nel turismo: basta ricordare che nel 1999, all’epoca in cui fu avviato il progetto “Paese-albergo”, a Scilla si faticava a trovare un posto letto o proprietari disponibili a fare entrare nel circuito turistico la propria seconda casa (che poi, però, affittava in nero a prezzi esorbitanti e oggi impossibili per tanti). Nell’anno di grazia 2017, a Scilla ci sono numerosi B&B o affittacamere, che lavorano gran parte dell’anno. Ce ne potranno essere ancora di più nel futuro prossimo. Serve, però, una profonda revisione degli strumenti regolatori delle zone di maggior pregio (Chianalea, Spirito Santo, centro storico di San Giorgio), per consentire ai privati di poter impiantare attività economiche anche diverse dalla normale ricettività.

Il turismo significa anche viabilità: numerose opportunità di lavoro si aprono per i trasporti urbani, come ad esempio per i collegamenti tra il mare e la montagna, risorsa troppo spesso dimenticata.

Lavoro ce n’è nei nostri boschi, che sono una ricchezza di cui siamo oramai inconsapevoli. Dai boschi si può ricavare energia pulita, con la produzione di pellet, realizzazione di impianti di cogenerazione, in grado di assicurare il riscaldamento a tutti, alla faccia del metano che non abbiamo mai potuto avere! Non sono cose dell’altro mondo: le hanno già realizzate in paesini dell’Austria, tanto per citare un solo esempio, dove programmano i tagli dei boschi in funzione dell’energia necessaria, che sfruttano per loro stessi e che vendono anche ai paesi vicini.

Scilla ha potenzialità lavorative inespresse da fare invidia a tanti. Lavorare non significa solo stare dietro una scrivania. Non putimu fari tutti i medici, l’ingegneri o l’avvucati!

Come hanno fatto i nostri nonni ai loro tempi, il lavoro i giovani lo possono trovare negli orti, nelle vigne, nei campi, nei boschi delle nostre colline e delle nostre montagne, o nel nostro mare.

Non è certo un disonore fare questi lavori! Non lo è, perché è da lì che proveniamo, tutti: dal mare o dalla terra!!

Cominciamo, quindi, a sfruttarle in maniera moderna le nostre grandi risorse naturali ed in modo tale da rendere i giovani economicamente indipendenti e, quindi, in grado di poter avviare una famiglia.

Solo così Scilla avrà un futuro. Altrimenti, avanti di questo passo, tra poco più di cinquecento anni (ma forse prima, se le cose non cambiano subito) diventerà una ghost-town, una perla che non brillerà più.

N.B.: la foto di Scilla è dalla pagina di facebook Scilla.it: https://www.facebook.com/Scilla.it/?fref=nf&pnref=story; i grafici e le statistiche sono stati prelevati da: http://www.tuttitalia.it